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Ordinaria disperazione e vacuità di un
portoghese che ha appena finito il militare. Rapporti monchi con
famiglia e fidanzata, piccolo irresolutezze esistenziali. Poco altro,
poca, debole e gratuita elaborazione visiva, poca voglia di legare gli
elementi narrativi del film in una forma precisa, che anzi rimane
labile nonostante la forte rottura stilistica che apre il corto. Si
comincia infatti con una serie di fotogrammi fissi di vita militare di
camerata, che, alla fine, scopriamo essere istantanee scattate dal
protagonista, i cui unici bagliori vitali sembrano a posteriori essere
stati proprio quelli del servizio di leva. Bagliori buttati in faccia
agli spettatori senza alcuna contestualizzazione a inizio film per
spiazzarli e poter far loro rivivere poi l’incapacità del protagonista
di vivere “in diretta” quelli che sono stati i suoi momenti migliori.
Senza dubbio un’ottima idea, ma è anche vero che nel corto non se ne
vedono molte altre. 21.11.2003
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