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"Lotus" è il titolo del nuovo album di
Elisa, alla cui genesi Guadagnino dedica questa non banale
videoinchiesta. Come da tradizione, accanto alle riprese in studio
delle registrazioni vengono giustapposte scene "descrittive"
dell'atmosfera tra un'incisione e l'altra e frammenti di interviste a
Elisa, alla band e a parenti e amici. Fortunatamente ogni possibile
effetto "frullatore" è saggiamente evitato: ogni tessera del mosaico
viene lasciata respirare senza inutili forzature di montaggio o
cineticità esasperate che tentino di ricreare movimento a tutti i
costi, pratiche fastidiose ma non poi così infrequenti in questo
genere di film, anzi. In questo modo traspare l'intenzione di
accostarsi nel modo più "onesto" possibile al personaggio Elisa; il
ritratto che ne esce è tutto sommato affettuoso, intelligentemente
lontanissimo da agiografie o da ruffianate per fans. Si ha però
l'impressione che non ci si spinga fino in fondo su questa strada; a
differenza del suo documentario su Tilda Swinton presentato a Venezia
l'anno scorso (consistente quasi totalmente in un primissimo piano di
lei che parlava) sembra che Guadagnino abbia preso troppe strade in
una volta sola, sacrificando alla pur lodevole "incollocabilità"
frammentaria del suo lavoro ogni tentativo di empatia col personaggio
che pure dimostra di ricercare. Lo ricerca ad esempio con un originale
(anche se non molto riuscito) utilizzo del paesaggio durante le
interviste, appunto ambientate sullo sfondo di tramonti o interrotte
da frammenti quasi subliminali ugualmente bucolici. Sforzi lirici che
non giovano al progetto, a cui comunque va riconosciuta una buona
consapevolezza e capacità di avvicinarsi all'oggetto dell'indagine nel
modo più trasparente possibile. 19.11.2003
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