JI-GOO-RUEL-JI-KYEO-RA!
(SAVE THE GREEN PLANET)

di Jun-Hwan Jang

(Corea, 2003, 35mm, 117')

di Marco GROSOLI

Ahimé, anche il cinema coreano recentemente così notevole ci porta talvolta cocenti delusioni. Questa ultima demenza la si potrebbe fiutare già dal soggetto. Un giovane si convince che un pezzo grosso dell’industria farmaceutica è in realtà un alieno e lo rapisce per smascherarlo. Di qui un inarrestabile fluire di imprevedibile diramazioni narrative, divagazioni, sottotrame, inutilità, citazioni/oltraggi di Star Wars e 2001, crudeltà, allusioni politiche, satira sociale, e quant’altro. Senza che si arrivi a niente, e senza che da tutto questo trionfo del gratuito emerga una qualche minima godibilità. Folle fino alla noia e oltre, il film soccombe nel tentativo votato al fallimento di spettacolizzare ogni singola particella narrativa. Un terremoto sensorial-registico, poi un altro, poi un altro, poi un altro ancora, generalmente producono la fuga dalla sala dopo tre quarti d’ora, o comunque la perdita di qualsiasi interesse.
Inconcludente come poche l’intricata struttura. I flashback (non pochi) e gli acrobatici “salti” da un piano all’altro della narrazione non approfondiscono il racconto di un millimetro. Si limitano a mettere una cosa a fianco all’altra, sicchè per gran parte della pellicola è una sola la domanda che attanaglia lo spettatore: “e allora?”. In ogni caso, niente che meriti nemmeno lontanamento l’aggettivo “divertente”.
 

21.11.2003