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Pessimo film statunistense girato con la
solita folle presunzione di sopravvalutare all’eccesso la macchina a
mano che è dei dilettanti. Parte male, con due giovani turisti a
Istanbul che si lasciano fregare i bagagli e che danno modo a Winters
di riprendere la città turca con sorprendente piattezza e banalità,
davvero peggio che turistica. Prosegue peggio, con un ridicolo fulcro
narrativo vertente sull’idea dei due baldi perditempo di intervistare
un finto terrorista per fare qualche soldo, di cui è inutile dar conto
ulteriormente. Il genere di film che nei festival minori si ha sempre
il terrore di beccare, velleitario, girato senza la minima idea dello
spazio, mettendo in bocca battute agli attori e spruzzando il tutto
con una falsa parvenza di improvvisazione. Sciatto a valle e a monte,
questa “cosa” più che alla forma “film” si adatta per la sua nervatura
(difficile usare la parola “struttura”) sempliciotta si adatta più
degnamente alla forma “barzelletta” o, che so, alla forma “siparietto
comico da finto collegamento di Quelli Che Il Calcio”, anche se
di certo qualsiasi bagliore di comicità di questo film è puramente e
ovviamente involontaria. 21.11.2003
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