SCHERMI D'AMORE
Festival del cinema sentimentale e melò
Verona: amori d'altri tempi…
amori sofferti… amori in (con)corso!
E' lunedì 23 aprile.
Il mio programma parla chiaro: alle 18.00 di questo pomeriggio, dopo tre
giorni di proiezioni fuori gara, la corsa all'ambita Rosa di SCHERMI D'AMORE
prende il via… e lo fa con un'opera russa nostalgica e biografica: HIS
WIFE'S DIARY di Alexey Uchitel.
Il film, lodevole per ambientazioni suggestive e attento uso della parola,
arma insostituibile per il Nobel Ivan Alekseevic Bunin - di cui si ripercorre
la tormentata vita privata - risulta nel complesso lento ed eccessivamente
teatrale. Il pubblico, vasto ed eterogeneo, a giudicare dagli applausi
finali, sembra aver colto pienamente i meriti di questo malinconico romanzo-filmato.
Tutt'altra musica (è proprio il caso di dirlo) per IL MARE, terza fatica
del promettente regista coreano Lee Hyun-seung, da sempre magneticamente
affascinato dall'universo femminile, ma che con questo originale melò
dimostra di conoscere bene anche quello maschile.
Il film meriterebbe senza dubbio un premio speciale per la straordinaria
fotografia di Hong Kyung-pyo (settore questo in cui la giovanissima ma
lodevole cinematografia coreana sembra proprio volersi distinguere). Ricordate
il bellissimo quanto incompreso SEOM rimasto famoso nell'ultima edizione
del festival di Venezia per aver causato lo svenimento di una giovane
cinefila un po' troppo impressionabile? (Probabilmente NO, data la sua
mancata distribuzione). Ricordate la forza, l'energia, la suggestione
di quelle immagini (spesso violente)? Trasferite la stessa carica emozionale
e lo stesso fascino all'interno di una romantica quanto bizzarra storia
d'amore che del mare, del cielo, della luce sembra nutrirsi e dissetarsi…
coglierete pienamente l'essenza de IL MARE! La stimolante idea di un buco
nel tempo - come lo definisce il protagonista in una delle tante lettere
indirizzate a quell'amabile ragazza del futuro, con cui intraprende una
salvifica (in tutti i sensi) corrispondenza - sorregge e anima tutta la
"fantastica" vicenda "appesa" ad una magica cassetta della posta.
Applausi prolungati e commenti positivi, soprattutto da parte della giuria
giovane, accompagnano i titoli di coda di un film che, pur con qualche
scivolone favolistico (vedi l'insistenza sul Natale, o i troppo frequenti
"stacchi musicali") e con un inadeguato "lieto fine", può a ragione esser
considerato perlomeno "da notare".
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