SCHERMI D'AMORE

Festival del cinema sentimentale e melò

KINEMATRIX intervista
Florinda Bolkan


Siamo nell'elegante salone dell'albergo Accademia in piena Verona.
Florinda Bolkan rilascia interviste sul suo primo film; sulla sua brillante carriera d'interprete cinematografica, teatrale, televisiva; sulla sua personale visione della vita e dell'amore.

KINEMATRIX: Nata a Cearà, in Brasile, si è trasferita in Europa molto giovane e ha cominciato a lavorare proprio in Italia quando Luchino Visconti, uno dei più grandi registi dell'intero panorama della cinematografia internazionale, le affidò una piccola parte in LA CADUTA DEGLI DEI (1969). Come conobbe Visconti?

FLORINDA BOLKAN: "In realtà sono un'attrice per caso, ma ho avuto da subito la fortuna di lavorare con dei grandissimi professionisti (con Patroni Griffi in METTI UNA SERA A CENA, con Enrico Maria Salerno in ANONIMO VENEZIANO, con Elio Petri in INDAGINE DI UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO ndr) fino alla straordinaria esperienza con Vittorio de Sica che ricordo sempre con gran piacere. Da Luchino ho appreso l'amore per l'estetica e il bello, la forma e l'eleganza con cui ho tentato di realizzare il mio film".

KMX: Tanto lavoro davanti alla macchina da presa, quindi, prima di lanciarsi in questa nuova avventura che la vede non solo interprete, ma soprattutto regista e produttrice… Ha incontrato difficoltà durante le riprese? Si è divertita a girare? Ha avuto qualche finanziamento da parte del suo Paese, in cui ha deciso di produrre?

FB: "Reclutare il cast, decidere inquadrature e ambientazioni, realizzare concretamente un'idea è non solo molto stimolante, ma soprattutto molto divertente. Erano già molti anni che mi ripromettevo di girare, ma non ne avevo mai avuto il coraggio. Finalmente, traendo ispirazione da Cearà, realizzerò il mio sogno. Credo che i miei prossimi film non mi vedranno più come interprete (o almeno limiterò notevolmente la mia presenza)… voglio dedicarmi completamente alla regia. Per quanto riguarda i finanziamenti la mia casa di produzione è stata aiutata dal governo brasiliano e da alcuni sponsor".

KMX: E' un film molto costoso? La maggior parte delle scene è girata in interno, come vuole la tradizione del film intimista, o all'aperto, per meglio evidenziare le bellezze della sua terra?

FB: "Il budget del film è piuttosto modesto (circa due miliardi) e le scene sono equamente ripartite. Comunque… nessun effetto speciale o psichedelico".

KMX: Ha dichiarato prima di avere già nuovi progetti in mente… questa volta possiamo sperare in un film italiano (considerato il suo particolare attaccamento al nostro Paese)?

FB: "Non ancora. Non avrei voluto rivelarlo ma il mio progetto prevede una trilogia brasiliana. Ho ancora bisogno di far riferimento ai luoghi della mia infanzia, prima di passare alla maturità! Ho parlato questa volta di un gruppo di donne… la prossima volta esaminerò il rapporto di coppia".

KMX: Ma chi o cos'è Tururu?

FB: "Sono nata nel nord est del Brasile. Mio padre era poeta e politico e lottò per il miglioramento della nostra zona. Lottò affinché il treno passasse per il nostro paese, ma il treno passava a Tururu, luogo considerato magico, divino!"

KMX: Un film autobiografico, quindi?

FB: "No… no. Tururu non parla di me, descrive solo la terra a cui sono più legata. Vivo a Roma (per la precisione a Bracciano dove può stare maggiormente a contatto con la natura ndr) da più di trent'anni, ma come gli elefanti tornano dove sono nati, così ho fatto anch'io".

KMX: Le sue parole evidenziano uno spiccato interesse per il mondo rurale e la sua casa di produzione, la Jandaira Producoes, ha il nome di un'ape… può spiegarci il perché?

FB: "Tutto il film rappresenta il passaggio tra due mondi: uno rurale, immobile, statico (interpretato dalla madre anziana); l'alto moderno, mobile, dinamico (le quattro sorelle adulte con le loro storie). Il nome della casa di produzione è quello di un'ape che vive nel nord est del Brasile, la mia zona. Io ero solita far colazione con dell'ottimo miele e quando ho chiesto informazioni mi hanno spiegato che veniva prodotto, in modestissime quantità, da una rarissima ape… non ho avuto dubbi: era perfetta! Se ci fate caso riuscirete a sentirete il ronzio di questo insetto in apertura di film".

KMX: Quali progressi ha fatto la donna brasiliana in questi trent'anni? Si è emancipata come quella italiana? E il rapporto tra i sessi?

FB: "La condizione sociale della donna è effettivamente molto cambiata, ma in Brasile tra uomo e donna ci sono ancora forti differenze… non è come in Italia.

KMX: A dire il vero di uomini nel suo film se ne vedono ben pochi… perché quest'esclusione?

FB:. "Questo doveva e voleva essere un film d'amore, ma tutto al femminile Si parla d'amore sottoforma d'amicizia (e le donne possono essere vere amiche solo di uomini omosessuali, più sensibili e leali), d'amore materno nei confronti di un bambino, d'amore "alternativo" tra una scrittrice di successo (da me interpretata) e la sua giovane figliastra (l'italiana Valentina Vicario). Gli uomini tutto questo non lo possono capire! L'unico uomo del film è un mascalzone, un farabutto".

KMX: Pensa davvero che le donne abbiano un modo così diverso di "sentire" e amare?

FB: "Tutti noi abbiamo bisogno di avere da qualcuno e dare a qualcun altro… ma le donne percepiscono l'insofferenza dell'amore e sbagliano nel voler a tutti i costi ricercare la felicità attraverso questo".

KMX: Le protagoniste della storia sembrano però tra loro molto diverse…

FB: "Ognuna cerca se stessa come può. Il messaggio che ho voluto lanciare chiudendo il film in modo onirico si pone nella prospettiva di una speranza, di un progetto che, per tutte le quattro sorelle, è certamente realizzabile"

KMX: Vorrei chiederle infine di raccontarci brevemente qualche aneddoto riguardante la scelta degli attori… è vero che molti vengono dalla strada?

FB: "Il bambino di cui si occupa la minore delle sorelle l'ho trovato in una specie di favela del nord est. Avevo già fatto alcuni provini con attori professionisti, ma erano troppo gradi e poco spontanei… Chiesi al bambino della strada di seguirmi al mio albergo. Lui ha chiesto consiglio al fratello maggiore (cui ho poi assegnato una piccolissima parte), lui ci ha condotti fino alla loro poverissima abitazione dove ho convinto i genitori a far recitare i due. Quando il piccolo ha messo piede nel mio lussuoso albergo era piuttosto spaventato, ma non appena l'ho fatto accomodare sul divano si è sciolto del tutto… siamo rimasti in ottimi rapporti e attualmente provvedo ad aiutare economicamente la sua famiglia."

KMX: E la sfacciata camerierina? Qual è la sua storia?

FB: "La bambina è una venditrice di ostriche dal carattere forte e deciso. Mi ha conquistata quando ha avuto il coraggio di rispondere per le rime ad alcuni clienti poco educati. Molte delle scene rappresentate e delle battute pronunciate nel film sono tratte dalla realtà, unica vera fonte d'ispirazione".


verona home