17 - 19: CONFRONTING EVIL
da Torino
andrea de candido e gabriele francioni
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Avete settemila dollari a disposizione e non sapete come investirli? Potreste
sempre rivolgervi a Fred Leuchter, "Mr. Death", il protagonista di uno
sconvolgente documentario di Eroll Morris. Costui potrebbe suggerirvi
l'acquisto di una sedia elettrica di sua proprietà, momentaneamente inutilizzata
e che qualche anno fa ebbe il coraggio di mettere in vendita tramite annuncio
sul giornale locale. Il personaggio in questione è la personificazione
dell'orrore vero, che completa una visione cinematografica del Male che
ha caratterizzato questi primi giorni della manifestazione torinese, dove
a questo documentario ha fatto da contraltare la "fiction" della splendida
riedizione de L'ESORCISTA.
Leuchter, ingegnere del Massachusetts, salì agli onori della cronaca nel
1988 per aver aiutato la causa revisionista dello "storico" Ernst Zündel,
autore di un testo che negava la storicità dell'Olocausto. Mr. Death,
in quell'occasione, si rese protagonista di un'incursione nel campo di
concentramento di Auschwitz per effettuare il prelievo di campioni di
intonaco e calcestruzzo, dalla superficiale analisi dei quali credette
di poter dimostrare l'inattendibilità della Storia, gridando la mondo
che in quegli spazi mai sarebbe stato possibile uno sterminio di massa
tramite il ricorso del terribile Zyklon B. Ma a sconvolgerci maggiormente
è stata la personalità di Leuchter nel suo complesso: da unico responsabile
della progettazione e manutenzione degli strumenti d'esecuzione della
pena capitale negli Stati Uniti, è capace di descrivere con agghiacciante
cure del dettaglio i meccanismi letali da lui approntati, con una lucidità
che sconfina nei territori del maligno.
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Per quanto riguarda invece l'insieme delle proposte, questi primi tre
giorni ci portano a un doppio ordine di considerazioni:
a) ancora una volta i film italiani deludono; GUARDA IL CIELO di Piergiorgio
Gay racconta senza nerbo altre tre storie di disagio femminile, in altrettante
epoche della storia d'Italia, sconfinando in ambito semi-documentaristico
(l'episodio dello sciopero in fabbrica). A questo proposito, visti gli
ottimi esiti della sezione DOC2000 - dai bassi napoletani della Labate
e Fluid Video Crew fino al realismo della Torino multietnica vista in
ABEDLLAH E I SUOI FRATELLI di Armando Ceste - sarebbe quasi auspicabile
una maggiore frequentazione di questa forma d'espressione cinematografica
da parte di chi registi registi forse ancora non preparati alla complessa
gestione dei meccanismi narrativi del lungometraggio (vedasi anche il
Garrone veneziano di ESTATE ROMANA).
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b) i film che più ci sono piaciuti, SEVEN MEN FROM NOW (1956) e THE EXORCIST
- DIRECTOR'S CUT (1973), entrambi nella sezione AMERICANA, non sono delle
anteprime. Tra queste l'unica finora di qualche interesse è l'horror fantascientifico
americano PITCH BLACK di David Twohy, ambientato in un anonimo pianeta
abitato da mostri informi.
Nei prossimi giorni, tra i molti (o, come a Venezia, troppi film) che
ci attendono, speriamo in sorprese dalla sezione NIPPONICA (PORNOSTAR
e SEIKATSU), dai corti di Asia Argento e ancora dagli USA (SPECTRES OF
THE SPECTRUM).
In ogni caso, cercheremo di seguire ciò che, tra le cose meno pubblicizzate
e coperte,
ci sembrerà di maggiore interesse e degno di segnalazione.
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