SWEET NOVEMBER
di Pat 'O Connor
con Keanu Reeves, Charlize Theron




recensione di
Giuliana RIZZO

Nelson (Keanu Reeves), pubblicitario rampante, si imbatte in un altro mostro del 2000, Sarah (Charlize Theron), una ragazza in sintonia contemporaneamente con tutte le filosofie New-Age. La rappresentazione dei due personaggi è sin dall'inizio di una superficialità sorprendente: se Nelson è il pubblicitario cinico e volgare, schiavo del lavoro e capace di un'attività sessuale solo sbrigativa e animalesca, Sarah è talmente meravigliosa da risultare agghiacciante. Vegetariana e attiva animalista, sprigiona un'energia vitale da cocainomane, è amica di ricchissime e stereotipatissime drag-queen ed è adorata da tutto il vicinato: un'insopportabile turbo-Biancaneve. Tra i due nasce subito un'attrazione-repulsione, tanto che la bella Sarah invita Nelson a trascorrere da lei il mese di novembre per fargli ritrovare l'anima inevitabilmente smarrita nei freddi meandri del mondo della pubblicità.
Da qui, la vicenda si dipana attraversando tutti i luoghi comuni della strana coppia e della più commerciale commedia sentimentale: gli attriti iniziali, la commossa scoperta di punti comuni sottolineata da musiche ad effetto, l'innamoramento.



Ma Pat O'Connor non si accontenta di usare ogni trucco per accattivarsi le giovani spettatrici, e destina la bella e vitalissima Sarah a una morte prematura. La parte finale del film è lacrimosa all'inverosimile e tutto intorno ai protagonisti è così sentimentale e commovente che non può essere sincero e la sincerità è imprescindibile quando si affrontano certi temi. SWEET NOVEMBER è un film che ambisce solo a soluzioni spicciole, presentate per lo più come spot pubblicitari. Tra le scene più significative dell'"educazione alla vita" impartita al gelido Nelson, vediamo Sarah correre sulla spiaggia con cinque barboncini facendo capriole mentre lui la guarda estasiato. Troppo facile e troppo stupido.



Con SWEET NOVEMBER si pretende di illuminare il senso della vita raccontando una bugia. Una cosa però di SWEET NOVEMBER turba veramente: la vaga intuizione che, data la facilità con cui Sarah e Nelson si innamorano, forse cinico yuppismo e spiritualità a buon mercato non sono poi mondi così opposti.


IL VOTO DI KINEMATRIX: 20/30