30th INTERNATIONAL FILM FESTIVAL ROTTERDAM
24 gennaio / 4 febbraio 2001


Rotterdam ha quest'anno inaugurato la trentesima edizione del suo "International film festival "ed è stata inoltre scelta come Capitale europea della cultura insieme a Porto (Portogallo). Le bandierine azzurre con la tigre gialla svolazzavano leggere nel grigio e lunatico cielo di Rotterdam ricordandoci, nelle nostre passeggiate sul canale, dei Tiger awards 2001.Un festival dei giovani talenti quello di quest'anno, all'insegna proprio della voglia di dare voce ai giovani ,che hanno avuto la possibilità di esprimersi sia attraverso cortometraggi che lungometraggi.

ex voto

Una parte dei cortometraggi sono stati organizzati all'interno della rassegna EX VOTO: MAPPING THE HEART: si trattava infatti di una serie di shorts film che hanno seguito il percorso tortuoso di una mappa che attraversa le essenze prime della vita dell'uomo quali gli elementi, il mondo, la notte, il silenzio, la mente, la casa.
Ho trovato particolarmente interessanti i corti finalizzati ad una comunicazione del silenzio, che è ancora più forte perché nella sala buia i respiri delle persone tentavano di nascondersi dietro al rumore del proiettore e della luce che diventava un'immagine, o una semplice macchia di colore nero che fuggiva sullo schermo alla ricerca del significato, una ricerca tormentata guidata dalla follia di un vortice che non trova pace dentro se stesso e si dimena, disorientando chi guarda e scruta nel silenzio il viso di chi gli siede accanto. Quello che è emerso da queste opere è la voglia di sperimentare il linguaggio filmico, cercando di trovare un modo di narrare sé stessi che, rompendo il tessuto narrativo classico, trovi un'espressione che vada al di là del rapporto logico tra significato e significante. "Mapping the heart" è la giusta definizione per questi corti che si sono costruiti seguendo una via emozionale piuttosto che razionale.
La programmazione generale dei corti vedeva inoltre la presenza della sezione "POW TO THE PEOPLE" costituita da dodici cortometraggi realizzati da giovani canadesi e americani, si trattava di lavori diversi l'uno dall'altro legati però da un medesimo tentativo di ricerca espressiva, che spingeva lo spettatore a vedere oltre l'immagine, a cogliere quel significato profondo che si nascondeva dietro storie semplici, intime, esistenziali: frutto tutte di uno stesso impegno e di uno stesso amore verso un cinema che sappia rimettersi in discussione e ripiegare su se stesso per riuscire a toccare la vita e a coglierne frammenti per poi donargli una nuova, forte, personale e poetica identità.
All'inizio e alla fine dei cortometraggi sono stati gli stessi giovani registi che hanno parlato, spiegato e scherzato sulle loro sofferte creazioni, su quanto sia difficile instaurare un dialogo interiore con l'altro, dare una forma concreta a questo dialogo riuscendo a farlo arrivare con la stessa intensità, con lo stesso significato a chi lo ascolterà. Uno dei giovani registi ha raccontato come, nella proiezione precedente la nostra, le persone avevano riso e chiacchierato tra di loro davanti ai loro film che ignorati scorrevano sul video, e ha chiesto di non farlo a chi era lì in quel momento.
E' necessario tanto coraggio e impegno per creare e sperimentare, per riuscire a dar forma ai propri movimenti dell'anima, quando anche solo afferrarli è spesso impossibile. Osservando il canale che era a tratti così solitario e silenzioso ripensavo a quanto bisogno abbiano il cinema e l'arte di giovani , delle loro idee. Le foglie e gli alberi che si riflettevano nel canale di Rotterdam, senza le quali sarebbe stato solo un video vuoto, sono come le idee che restituiscono una nuova anima a ciò che giace immobile ma che nasconde in sé la forza del movimento, della danza irrequieta.
Un festival quello di Rotterdam dei giovani, e di giovani registi erano anche le opere che concorrevano al Tiger awards 2001. Tra i 502 film ospitati nelle 10 sale, munite tutte di spazi molto accoglienti dove potersi fermare a chiacchierare o a bere qualcosa, i film in concorso erano quindici.

I titoli dei film in competizione erano:
- BAD COMPANY (MABUDACHI) di Furumaya Tomoyuki (Japan);
- HOLE IN THE SKY (SORA NO ANA) di Kumakiri Kazuyoshi (Japan);
- ON APPELLE CA …LE PRINTEMPS di Hervé Le Roux (France);
- ILLES FLOTTANTES di Nanouk Leopold (The Nederlands);
- COMPASSIONATE SEX (SEXO POR COMPASSION) di Laura Mana( Spain/Mexico);
- DOMESTICAS di Fernando Meirelles, Nando Olival (Brazil);
- BANGKOK DANGEROUS di Oxide Pang, Danny Pang (Thailand 2000);
- SECRET TEARS di Park Ki-Hyung (South Korea);
- 25 WATTS di Juan Pablo Rebella, Pablo Stoll (Uruguay);
- MY BROTHER TOM di Dom Rotheroe (United Kingdom);
- PLANET ALEX di Ulì M.Shuppel (Germany);
- ALL THE WAY di Shi Runjiu (China );
- IN DEN TAG HINEN di Maria Speth (Germany);
- VERBODEN TE ZUCHTEN di Alex Stockman (Belgium);
- TERNITZ TENNESSEE di Mirjam Unger (Austria).

A proposito del VPRO TIGER AWARD , la giuria ha detto:" I premi conferiti toccano tre angoli del mondo e offrono tre storie sulla giovinezza e sulla maturazione, tre punti di vista su questi difficili e a volte dolorosi anni tra la mera innocenza dell'infanzia e la complessità della vita nel momento della crescita. Sebbene differenti a livello di linguaggio filmico, ognuno di questi tre film testimonia l'integrità e il punto di vista personale del regista nei confronti del mondo che lo circonda, così come l'intenzione di comunicare la loro opinione in maniera soggettiva."

I tre film a cui si riferisce la giuria nel discorso di apertura alla premiazione sono:

1) BAD COMPANY di Furumaya Tomoyuki (Japan)
La cui premiazione è stata così motivata dalla giuria: "Nel suo ambiguo ritratto dell'insegnante che è, nel contempo, un saggio e un tiranno, il regista trascende la propria cornice culturale e sociale interrogandosi sulla potenziale violenza della socializzazione. Inoltre, il suo modo di rendere la crescente perplessità del ragazzo dimostra un'attenzione sottile per i dettagli e una rara sensibilità per la vulnerabile personalità dei bambini intrappolata tra la sottomissione e la rivolta."


Foto di premiazione del film BAD COMPANY
di Furumaya Tomoyuchi


BAD COMPANY è il secondo lungometraggio di questo regista, di cui mi ha colpito la capacità di comprendere e rivelare poeticamente un mondo complesso e misterioso come quello dei bambini, che vivono esperienze profonde ed esistenziali che gli adulti, troppo spesso, ignorano o sottovalutano perché forse hanno dimenticato quegli anni di pianti e di incomprensioni che, in fondo, portano dentro di loro.
Con Furumaya Tomoyuki ho avuto il piacere di parlare del suo film:

KMX:
Quanto è autobiografico questo film?

FT: "Sicuramente i ricordi dei tempi passati all'high school sono tanti e molto intensi, e in parte hanno ispirato questo film ma ho lasciato molta libertà di azione ed espressione agli attori e alla cinepresa".

KMX: Come hai scelto i ragazzi per questo film?

FT: "Il protagonista principale aveva già partecipato in produzione cinematografiche per bambini, gli altri sono stati scelti tramite provini e il ragazzo "grassottello" inizialmente scartato, mi ha poi convinto in fase di realizzazione per la sua spontaneità. Si tratta comunque di giovani attori non professionisti".

KMX: L'educazione giapponese è così dura come appare nel film?

bad company

FT: "Non proprio anche se nella scuola giapponese ci sono delle figure particolari che vengono definite "controllori del comportamento" e sono deputati al controllo della buona disciplina all'interno e in certi casi anche all'esterno dell'edificio scolastico".

KMX: Hai mai tenuto un diario nella tua infanzia che ti è capitato di rileggere e riutilizzare per questo film?

FT: "Ho avuto un diario in cui, ogni giorno, scrivevo di me stesso e dei miei pensieri per circa tre anni consecutivi, ma poi lentamente l'ho abbandonato e crescendo è divenuto solo un ricordo e quindi non ho avuto modo di utilizzarlo.

in den tag hinen

2) IN DEN TAG HINEN (The days between) di Maria Speth.
La cui premiazione ex equo è stata così motivata dalla giuria: "Nella sua intensa e poetica cinematografia esplora l'alienazione di un moderno spazio urbano considerandolo molto più che un semplice fondale. Le sue sensuali e delicate immagini filmiche completano il paziente e fedele ritratto di un'ambigua giovane donna nella sua ricerca affannosa e senza pace di un'appagamento interiore nella vita."

25 watts

3) 25 WATTS di Juan Pablo Rebella e Pablo Stoll.
Questa la motivazione del terzo ed ultimo film premiato ex equo: "Nel racconto di tre scanzonati, amabili teen-agers e del loro tranquillo week-end nella suburbia dell'America latina i registi rivelano un salace senso dell'humour che ricorda nello stesso tempo Jim Jarmush e Samuel Beckett. Comunque la loro commedia indipendente rimane un autentico ed entusiastico omaggio a quei acerbi anni di noia e follia trascorrendo i quali aspetti che la vita inizi veramente."

Un'iniziativa che ho trovato interessante è stata quella avuta da Canal + che ha distribuito all'entrata di ogni proiezione delle schede di gradimento finalizzate a sondare l'opinione del pubblico che poteva scegliere su una scala di cinque "valori": da pessimo ad ottimo.
Questa iniziativa ha dato vita al "CANAL + AUDIENCE AWARD" che si è aggiudicato PROMISES di C. Bolado, B. Z. Goldberg e J. Shapiro.
Gli altri due film ad avere avuto il favore del pubblico sono stati: MEMENTO e PANE E TULIPANI del nostro Soldini che con questo film ha ricevuto diversi riconoscimenti, sia di critica che di pubblico.

Gli altri premi sono stati:
- "FIPRESCI AWARD" (si tratta di un club internazionale di critica cinematografica) attribuito a BAD COMPANY. Una menzione speciale è andata a HOLE IN THE SKY del giovanissimo Kumakiri Kazuyoshi.
A proposito di HOLE IN THE SKY ecco che cosa ha detto il giovanissime regista ventiseienne Kumakiri Kazuyoschi : HOLE IN THE SKY è una commedia ironica, si tratta di un film molto diverso dal mio primo lungometraggio("Kichiku" 1997), perché con questo film ho visto esauditi tre miei sogni: il primo era quello di lavorare con l'attore Terajimi Susumu , il secondo di fare un film ad Hokkaido che è il luogo in cui sono nato, per ultimo vedere così tante persone che lo guardano! Vorrei che voi amaste il mio film e i miei personaggi, questo è il mio solo augurio per questo festival di Rotterdam."

- "KNF AWARD" (premio attribuito dai giornalisti cinematografici olandesi) attribuito al regista Oskar Roler presente con il film DIE UNBERUHRBARE (No place to go).

- "NETPAC AWARD" (Network for the promotion of asian cinema) attribuito a DOKHTARAN KHORSHID (Daughters of the sun). Una menzione speciale per MUA OI (The house of guavas) di Dang Nhat Minh.
- "MOVIE ZONE AWARD" (Giuria di giovani) ha premiato 25 WATTS di J. P.Rebella.