BRAZILIAN CINEMA PROMOTION


All'interno della rassegna generale ho dato particolare attenzione al "nuovo cinema brasiliano" che sta vivendo una fase di riorganizzazione e rilancio attraverso dei nuovi finanziamenti economici rivolti ai giovani e ai loro progetti.
Sono fondi stanziati da enti privati brasiliani e che passano attraverso il programma della legge d'incentivo della "S. Paulo municipality".
Zita Carvalhosa, Cinematografica Superfilmes, abbracciò il progetto che ha mostrato presto il suo potenziale internazionale grazie anche al supporto dell'Hubert Bals Fund Dell'International film festival Rotterdam. Questa mini rassegna dedicata appunto alla promozione del cinema brasiliano si articolava in tre lungometraggi:

- URBANIA di Flavio Frederico;
- THE LITTLE PRINCE'S RAP di Paulo Callosa e Marcelo Luna;
- CRONICALLY UNFEASIBLE di Sergio Bianchi.

Flavio Frederico Di questi tre film mi ha colpito URBANIA, un opera prima che ha lasciato la stampa piacevolmente sorpresa, per la profondità e ricerca con cui il giovane regista ha portato avanti il suo progetto che consisteva nel creare una narrazione che si articolasse fondando insieme fiction e documentario, in modo armonico.

flavio frederico

URBANIA è un viaggio sentimentale, in cui le memorie di un signore cieco, riaffiorano tra le immagini del passato e di una città che ripercorre con gli occhi dell'anima, seduto dietro ad una macchina, abbandonandosi fiducioso alle parole di un amico che lo guida tra le vie di una S. Paolo che vuole ritrovare e riscoprire, dopo una lunga assenza che dura dalla fine degli anni '50.
"Non sono cieco, non voglio vedere..".
"sono diventato cieco guardando me stesso allo specchio. S. Paolo è il mio specchio".
S. Paolo è lo specchio su cui si riflette, nuda, l'anima di quest'uomo che si sente morto perché è S. Paolo ad essere morta. Questo viaggio è come un suicidio, che " è in fondo solo il viaggio di ritorno".
Il ritorno da Teresa, la donna che ha amato e che non c'è più, e l'assenza sua risuona così forte dentro di lui e tra le case diroccate del "quartiere delle memorie" da fargli chiedere se lei sia mai esistita veramente.
S. Paolo è colta con i colori vivi della realtà nel suo farsi quotidiano tra le strade della povertà.
Urbania è il viaggio di ritorno di quest'uomo ma è anche il viaggio di Flavio Frederico e della sua cinepresa dentro S. Paolo e dentro le vite delle persone che incontra e che non sono altro che loro stesse. Ho parlato con Flavio Frederico che mi ha raccontato di quanto questo finanziamento abbia rappresentato per lui più un sostegno psicologico che materiale: "qualcuno ha creduto in me, nel mio progetto".
Mi ha detto di come fossero attori professionisti solamente i protagonisti (Adriano Stuart e Turibio Ruiz) mentre gli altri sono nella vita ciò che appaiono nel film. E' stato difficilile, mi ha confessato, filmare i luoghi più poveri della città, vedere le persone raccogliere dalle montagne di rifiuti della spazzatura qualcosa da mangiare o uno straccio per vestirsi, mentre tra l'odore insopportabile della polvere alzata da quelle mani in cerca, i bambini giocavano rotolandosi e ridendo.
Questo film ha emozionato e appassionato le persone, non molte, presenti nella sala. Un giornalista ha ringraziato Flavio Frederico per il suo film, così sentito, profondo, vissuto tanto da emanare una nostalgia esistenziale.