LUCIANO LIGABUE
Fuori come va? Tour 2002
Santa Lucia di Piave / Treviso - 20 luglio

I complimenti - ancor prima che al Liga e la sua band [davvero grandi!] - vanno all'organizzazione: merito a Conegliano Musica Srl [www.coneglianomusica.com], capace di portare uno spettacolo pronto [e studiato...] per platee ben più ampie, rinomate e numerose [San Siro, Olimpico di Roma e molti altri stadi] al Campo Fiera di Santa Lucia di Piave, dove ad attenderlo c'era un pubblico entusiasta ed affamato [circa 25.000], e di farne l'unica data triveneta [se escludiamo quella finale, in programma nella "fuori quota" Arena di Verona].
Il palco è imponente [43m di larghezza, 30 di lunghezza e 17 in altezza]: un insieme di luci in movimento, maxischermo, piani rialzati ed ha la forma di una coppa o - se vogliamo - di un'enorme lampadina, pronta ad accendersi. E infatti, prima di partire, tre tecnici in tuta arancione azionano un enorme interruttore; fanno fatica, perché l'energia è davvero tanta: è quella di In pieno rock and roll, che Ligabue inizia a cantare nel backstage, prima di comparire [camicia nera con ricami] e far esplodere il suo pubblico.
Un pubblico - in piedi dall 19 [complimenti al primo di tutti e al "domino" che ne è seguito...] - entusiasta e variegato: età media non certo alta, molte coppie, gruppi di amici e cellulari al cielo per far ascoltare a chissacchì [parenti lontani? radio?] le note energiche di Quella che non sei, Vivo morto o X o quelle più riflessive di brani quali Ho perso le parole o Ho messo via, che Luciano dedica al padre.
Quanto canta il Liga è pura potenza: corre da una parte all'altra, si impegna davvero [che triste assistere a quei concerti che - attesi dai fan - sono ruotine per l'artista, che si limita a timbrare il cartellino...] e gli si deve riconoscere anche l'intelligenza di una scelta mirata nelle esibizioni [29 i brani in scaletta! un buon mix tra nuovi e vecchi, eseguiti senza arrangiamenti difficili da capire, come fanno altri...] e nella capacità di reinventare un brano non certo tra i suoi migliori - Piccola stella senza cielo - in versione [quasi] dance, dando il benvenuto ai suoi fan al "Santa Lucia Disco Rock".
Più debole è quanto parla: magari efficaci, ma un po' scontati, i suoi inviti all'importanza della volontà individuale nel cambiare le cose [meglio che vengano direttamente dalle sue canzoni, molto più forti...], e non va molto meglio quanto tenta di fare dell'ironia: non gli viene naturale e il ritmo cala [anche se per pochi istanti]...
Senza nemmeno una pausa - accompagnato dal basso di "Rigo" Righetti, le tastiere di Fabrizio Simoncini, Roby Pellati alla batteria, la chitarra di Mel Previte e il nudo Fede Poggiolini alla seconda chitarra - Ligabue ha cantato fino a mezzanotte [inizio, piuttosto puntuale, alle 21.30], dando il giusto spazio ad alcuni dei suoi capolavori [Tra palco e realtà, Certe notti, Ballando sul mondo], intervallati dalle nuove [e molto meno incisive] hit, come Eri bellissima e Questa è la mia vita.
Prima di chiudere con Urlando contro il cielo, il Liga ha improvvisato anche una specie di applausometro per scegliere il penultimo brano e trasgredire la scaletta.


Andrea DE CANDIDO