L'AMICO AMERICANO
intervista ad
HARMONY KORINE
regista di GUMMO e JULIEN DONKEY BOY
di Gabriele Francioni
(Venezia, settembre 1999)
Jean-Luc Godard "è" la Rivoluzione nel Cinema. La NOUVELLE VAGUE,che
prende slancio da A BOUT DE SOUFFLE, 1960, aveva un decalogo non scritto:
piccoli budget, riprese effettuate nelle strade, pochi giorni di lavorazione
e un linguaggio "anti-classico" fatto di movimento perpetuo della macchina
e della storia (da cui l'amore per i polizieschi americani). Lars Von
Trier è semplicemente un regista danese che vuole ripetere le gesta gloriose
di quel cinema a quarant'anni di distanza! Ma non ci riesce………
Ha un passato di film controllatissimi e insieme "visionari", esasperatamente
tesi alla definizione di una "forma" (IL "COME"), con alternanze di colore
e b/n o scomposizione in piani diversi dell'inquadratura (ELEMENT OF CRIME,
EPIDEMIC, EUROPA ), molto lontano dall'idea dell'Arte basata sul QUI E
ORA e, quindi, anche dalla poetica della new wave francese. Arriva il
giorno in cui LVT si pente (la Danimarca è paese d'anime combattute tra
una fede vicina al misticismo e il peccato, tra liberazione e autopunizione)
e il suo cinema cambia: IL REGNO e LE ONDE DEL DESTINO sono il preludio
al definitivo abbandono di quel "passato".
Insieme a Thomas Vinterberg, anche lui regista, decide di mettere su carta
e di consegnare ai posteri quella stessa serie di "indicazioni" di stile
che erano state pensate da Francois Truffaut e Godard facendone il proprio
DOGMA (13 marzo 1995). Con la differenza, forse, della fin troppo programmatica
rinuncia ad una "storia" dietro le immagini (DRAMMATURGIA). I due formulano
le basi di un'estetica della rinuncia e dell'apparentemente casuale: camera
digitale a mano / luce naturale, fino al vedo-non vedo di FESTEN (Thomas
Vinterberg,1998) / sonoro prodotto sul set / scene riprese più volte,
da diversi punti, con attori che cambiano espressioni e gestualità etc.
Il "movimento" riscuote un successo strepitoso presso le nuove leve (a
digiuno di Nouvelle Vague, evidentemente) e le richieste di affiliazione
piovono da ogni parte del globo,al punto che i due si sono trovati nella
condizione di dover dar vita ad un "Segretariato del Dogma" (?!?), che
dovrà decidere chi può entrare e chi no. Si commette peccato nell'essere
convinti che molti di questi baby-directors non hanno idee e denaro e
il Dogma fornisca loro la possibilità di esprimere le loro angosce formali?
E chi altro è disposto a farti così tanta pubblicità "gratis"? Persino
a Hollywood spuntano intellettuali del calibro di Brad Pitt che si dichiarano
pazzamente innamorati del Dogma (e ci risiamo con le coscienze sporche
e i pentimenti!): ve lo immaginate un film sgranato/ mosso con il nostro
amico che ripete l'interpretazione magistrale fornita ne L'ESERCITO DELLE
12 SCIMMIE? Comunque sia, nel giro di un anno, dopo la presentazione in
coppia di FESTEN e IDIOTI al Festival di Cannes del 1998, siamo già al
Film-Dogma n.6 e altri sono annunciati……………
Bene: se le Rivoluzioni sono gradite, è bene, peraltro, che 1) non siano
la clonazione di analoghi "movimenti" 2) non scadano nel ridicolo con
amenità tipo il Segretario del Dogma che distribuisce tessere neanche
si trattasse di un partito 3) non rimangano sulla carta o, peggio, producano
esiti poco coerenti con le premesse. Da questo punto di vista, sia FESTEN
che IDIOTI (LVT,1998), i primi due film prodotti dal DOGMA 95, sono piuttosto
convenzionali e, quindi, INCOERENTI rispetto al "voto di castità" redatto
con tanta enfasi: sviluppo diacronico, una certa prevedibilità degli esiti,
qualche shock ben piazzato e, purtroppo, finali "commoventi" (IDIOTI,
ma anche il pre-dogmatico BREAKING THE WAVES/ONDE DEL DESTINO). Ciò dimostra
come l'idea di scompaginare una NARRAZIONE (LINEARE) non possa fare a
meno di lavorare sulla narrazione stessa, scompaginandola e creando "deviazioni"
della storia che arricchiscono l'"intreccio, e non possa agire esclusivamente
sull'occhio che guarda. Se poi,come detto, una "trama" (drammaturgia)
è fin troppo leggibile nei film dogmatici,allora siamo al fallimento totale.
L'unica cosa perfettamente riuscita è stata il dar vita ad una "macchina
produttiva" efficiente e che riesce sia a trovare i soldi per finanziare
i suoi prodotti, sia quelli per pubblicizzarli.
Ciò che i dogmatici vorrebbero, ma non riescono ad essere, lo è da tempo
DAVID LYNCH: che si studino LOST HIGHWAY!, dove il caos e i sentieri biforcantisi
(STRADA PERDUTA, non a caso) vestono il racconto dall'inizio alla fine
(inizio? fine?). Se ci ricorderemo ONDE DEL DESTINO è per Emily Watson
e la sua idea di sacrificio; se amiamo IL REGNO è per il medico che si
fa innestare un fegato malato,per il fantasma-bambina e il buco dell'ascensore
e i sotterranei ricchi di metafore e di ironia (in due parole: anche ,se
non esclusivamente, per LA STORIA /INTRECCIO. Il vero CINEMA DEI NOSTRI
TEMPI parte da THE WILD BUNCH, attraversa ERASERHEAD (Lynch, Lynch e ancora
Lynch), arriva a THE NAKED LUNCH, a12 MONKEYS, a LOST HIGHWAY, a FEAR
AND LOATHING IN LAS VEGAS. A TARANTINO, perché no? I veri film che non
sanno, perché non devono, rispondere alla domanda: che cosa voleva dire
il regista? sono questi! E, ovviamente, tutto Stanley Kubrick: la vera
"perdita del centro" è quella di tutti i protagonisti delle sue pellicole
(Pyle/Barry Lyndon/Jack Torrance/Humbert Humbert/David Bowman/BILL HARFORD)
che partono essendo UNO e arrivano che sono NESSUNO E CENTOMILA, che sperimentano
su se stessi cosa vuol dire biforcazione! Provate a chiede al regista
di ERASERHEAD il perché della Donna del Radiatore o del Figlio-feto o
del "senso" del film: vi dirà, per fortuna, che non lo conosce neanche
lui! Vi risponderà che non gli piace DOGMA perché, invece, finisce con
l'avere una trama e vuole dare risposte; è una struttura chiusa dotata
d'innesco/esplosione/catarsi e, magari, anche di un messaggio che vuole
IMPORRE agli spettatori il proprio punto di vista e-in questo senso-fallisce
completamente rispetto alla dichiarazione d'intenti del '95! In un mondo
ricco di segni e complicato dai diversi punti di vista delle "culture"
vecchie e nuove, non bisogna dichiarare la morte della Narrazione se poi
si producono Intrecci scialbi e prevedibili; meglio star zitti e, in silenzio,
arricchire, decostruire, scompaginare quelle stesse Strutture narrative
da dentro. Il "come" (telecamera digitale a mano o mezzi più convenzionali)
è SOLO RELATIVAMENTE IMPORTANTE. LORO la pensano diversamente………………………..:
"E' un'opera di salvataggio/giuriamo di astenerci da qualsiasi gusto personale/la
prevedibilità (drammaturgia) è diventata il vitello d'oro attorno al quale
balliamo (ndr: ahi ahi…VOI ballate)/ l'attimo è più importante del tutto/si
deve far venire fuori la realtà dai personaggi e dai luoghi (……………..)".
Questo decalogo scritto dai due esseri epidemici, ha fatto proseliti,
come un virus transnazionale: francesi e giovani americani vestono il
saio e acchiappano la videocamera digitale con la mano sinistra, per sentirsi
un po' meno in colpa di prima. HARMONY KORINE, newyorkese 25enne, ha però
lo sguardo vispo e, dopo un JULIEN DONKEY BOY girato secondo La Regola
e presentato a Venezia, già medita dipartite….. Adora Lynch (infatti il
suo film è un tributo a ERASERHEAD) e questo ce lo rende simpatico. Il
suo precedente GUMMO è amato da B Bertolucci e Marilyn Manson, Werner
Herzog e Lars V T, che un giorno gli telefona e lo istiga: "Join the Dogma
and start the American New Wave " (testuale, riportato in conferenza!!!!!!!!!!!!).
JDB provoca sincopi emozionali molto più forti degli shock "danesi". Impossibile
dire la trama, poiché trattasi, come in Lynch, di film da "sperimentare"
più che da spiegare. Accadono cose in una famiglia senza madre (morta)
e con nonna inclusa. Il nucleo vanta fratelli incestuosi (uno ha appena
soppresso un ragazzino in uno stagno, scena prima), altri costretti dal
padre (Herzog in persona) a fare wrestling per le scale per essere "vincenti",
salvo essere innaffiati con acqua a zero gradi dal genitore, che nel frattempo
beve qualcosa da una misteriosa pantofola e gira con maschera anti-gas……………
Julien è l'incredibile Ewan Bremner, faccia-icona dell'emarginazione psicotica
scottish (TRAINSPOTTING / THE ACID HOUSE). Denti metallici e sguardo inebetito,
aiuta i nonvedenti di un istituto ad orientarsi nel mondo/spazio. Passa
il tempo con altri handicappati (uno suona la batteria con i piedi e ci
gioca a carte) o con la sorella, inscenando dialoghi immaginari con la
madre morta.
Le dichiarazioni che seguono sono tratte da una conferenza stampa svoltasi
a Venezia durante la Mostra del Cinema, nel settembre scorso:
D: "Ti hanno accusato di essere nichilista, per la visione del mondo che
viene fuori da GUMMO e JULIEN DONKEY-BOY…."
HK: " Non è vero che sono nichilista. Credo esista una speranza, ma io
non l'ho ancora trovata. Forse è nel cinema, non nella vita reale. E'
per questo che creo un'altra vita.Il sesso e l'amore sono solo un'altra
sofferenza"
D: "Come nasce l'idea di fare del cinema?"
HK: "Per fare i film che vorrei vedere. Il cinema americano di oggi fa
schifo! Amo Charles Laughton (The Night of the Hunter è meglio di Citizen
Kane), M Powell, J Cassavetes, Godard, Fassbinder, Herzog, Lynch…"
D: "Perché hai deciso di entrare nel Dogma?"
HK: "Yeah….perché ho un rapporto di amicizia con Lars, Thomas e il resto
del "movimento"……" D: "…in che modo pensi che il tuo modo di girare sia
una reinterpretazione del D.?" HK: " Ho un mio linguaggio e sono continuamente
insoddisfatto dei risultati. Dopo GUMMO volevo già cambiare tecniche e
stile e anche ora cerco dell'altro….. per JDB volevo posizionare 10, 20,100
telecamere senza operatori in vari punti dello spazio di ripresa e lasciare
gli attori seduti uno di fronte all'altro per ore,a guardarsi, a muoversi.
Volevo che tutte queste telecamere lavorassero da sole, anche se non mi
interessa l'estetica del digitale di per sé: cerco il contenuto emozionale
di una scelta registica! Ci deve essere una ricerca, un progresso nei
film….. così ho accettato la proposta di Lars e Thomas, miei "fratelli"
di Dogma, per dar vita alla rinascita del Cinema Americano!"
D: "Come mai un interesse di questo tipo verso la loro proposta?"
HK: "Perché chiunque ami questa forma d'arte DEVE interessarsi a DOGMA,
perché è una azione di salvataggio nei confronti dell'elevazione dei cosmetici
a Dio (ndr: citazione di un passo del decalogo in cui si tratta della
corruzione del cinema contemporaneo) e tutti quelli che sono cresciuti
con i film o li amano come faccio io, devono voler continuare a raccontare
storie in modi nuovi, differenti e tutto questo riguarda l'essenza "nuda"
del filmaking…."
D: "Cosa ne pensi della totale contrapposizione del D. al sistema produttivo
hollywoodiano?"
HK: " C'è in atto un fraintendimento riguardo al fatto che D. debba essere
prodotto solo con piccoli budget. I film sono belli sia che costino un
dollaro o cento dollari! In America sono l'unico con una reale passione
per il cinema!!! Che è qualcosa di grandioso, di glorioso………….. Era l'arte
più gloriosa, ma è caduta con la faccia nel fango (FACE FLAT IN THE MUD).
Ora siamo in un momento in cui bisogna farlo diventare qualcosa di più
complesso. Dobbiamo combinare fra loro più punti di vista, più ipotesi
e tesi da dimostrare. Ma, intanto, il pubblico diventa più stupido (DUMBER
AND DUMBER, scemo e + scemo……………..) e la critica non muove un dito e questa
è una vergogna! Non ci sono più di cinque o sei grandi registi oggi"
D: " Come mai la presenza di Werner Herzog in JULIEN DONKEY-BOY?"
HK: "Herzog ha sempre avuto una grande influenza su di me. Herzog e Fassbinder……………
Fassbinder meno, perché in qualche modo era più "di moda". Herzog mai.
E' l'esempio di regista assolutamente "puro". Mi identifico molto in lui,
nella sua passione e nella follia. Nel disgusto che mi ha portato a fare
cinema….. il disgusto nei confronti della gente e delle cose….. non chiedetemi
perché. E' così e basta".
D: "Come vi siete conosciuti, come avete avuto il primo contatto?"
HK: " Werner aveva visto GUMMO e gli era piaciuto molto. Dopodichè mi
ha chiamato, dicendo: "Sei l'ultimo soldato nella fanteria (sic). Quando
sarò morto mi chiameranno fascista e ti prenderanno a pugni nello stomaco
(sic). Ho capito che dovevo seguire il suo esempio, diritto come una freccia".
D: "Come ha accettato di lavorare in JDB? "
HK: "Siamo diventati amici e mi ha insegnato molto. Mi ha molto aiutato,
dopo che il successo mi aveva reso autodistruttivo, per via del fatto
che ero molto giovane… non sapevo più come comportarmi. Mi ha detto di
mettere le emozioni nei film e di farne venir fuori qualcosa di buono".
D: "Non ti senti un po' come un ostaggio del sistema capitalistico? Non
pensi si debba distruggere quel sistema?"
HK: "…..sono d'accodo, yeah, faremo una rivoluzione. Sarò al tuo fianco
(ndr: si rivolge al giornalista americano che gli ha fatto la domanda
in conferenza stampa), mio "brother in arm"…. e penso che dovremmo diftruggerlo
prima che lui distrugga noi. E penso anche che tutti dovrebbero provare
a fare un film DOGMA o prendere il mio film e farci quello che vogliono!
Fuck it…"
D: "Come sono i rapporti con gli Studios?"
HK: "Io non sono un regista indipendente, sono un r. commerciale. Non
vedo dove sia la differenza, perché per me esistono film buoni e cattivi,
a prescindere da chi li ha prodotti, studio o meno. Sono un r. commerciale
perché in definitiva voglio che la gente veda i miei film. Ho una certa
indipendenza perché riesco a fare ciò che voglio, senza che qualcuno mi
debba dire cosa fare e cosa no (ndr: CARY WOODS è il produttore di JDB.
E' stato produttore esecutivo di SWINGERS, di Doug Liman,1996 e di KIDS
1995, sceneggiato dallo stesso Korine, di LARRY CLARK. In precedenza è
stato agente della William Morris per gente come Uma Thurman, Gus Van
Sant-DRUGSTORE COWBOY/BELLI E DANNATI/ COWGIRLS / DA MORIRE etc - e Todd
Solondz, autore di HAPPINESS, che tratta di padri incestuosi e pedofili
in modo molto più "forte" di FESTEN…………). Nessuno interferisce con le
mie scelte, anche perché sanno che, altrimenti, prenderei e me ne andrei
via. Ma rimango un regista che agisce all'interno del sistema, attraverso
il sistema….." (ndr: Korine è arrivato al punto di promuovere GUMMO al
David Letterman Show!!! Cliccate
il tutto su Internet).
D: "Qualche opera che ti ha influenzato?"
HK: "…..Tommy Lee e Pamela Anderson mi hanno molto ispirato…………………"
D: "Hai amici nel mondo del cinema, a parte quelli di cui hai già detto?"
HK: "Leos Carax è mio amico….. per quanto lui riesce ad essere "amico"
………………."
D: "Cosa ne pensi della censura negli USA? "
HK: "Io amo la censura! E' veramente utilissima. Vorrei ce ne fosse di
più…. La gran parte dei film censurati è di bassa qualità. Vorrei che
arrivassimo al punto in cui quello che si può far vedere è quasi nulla".
D: "Come hai montato JDB, dal momento che non c'è una vera storia….?"
HK: " Ho tagliato molte scene. In totale avevo cinque/sei ore di materiale.
Comunque, tutto quello che si vede è reale. Nel prossimo film prendo a
schiaffi i passanti, li provoco, scateno risse. Mi sono rotto una costola
e mi hanno arrestato. E' stata una delle cose più disgustose che mi siano
mai capitate!!! Ho spinto l'umorismo ai limiti estremi per dimostrare
che c'è una componente tragica in ogni cosa".
JDB è un film vitalissimo, e porta i segni di un cinema asimmetrico, illogico,
che annuncia qualcosa di molto buono per i prossimi anni. In questo senso
accogliamo con piacere il comunicato stampa consegnato nei giorni della
mostra, in cui HK metteva in atto una confessione in cui ammetteva di
aver spesso tradito il Verbo Vontrieriano, come nel caso della pancia
finta della sorella di Julien (Chloe Sevigny, attrice fantastica, già
in GUMMO e presente a Venezia in un altro film: BOYS DON'T CRY di Kimberly
Pierce) o per il sonoro aggiunto, gli oggetti recuperati altrove etc.
Harmony Korine si trova già con un piede fuori dalle sabbie mobili di
un decalogo fatto apposta per essere abbandonato. LARS VON TRIER: L'elemento
del crimine, 1984 Epidemic, 1987 Medea, 1988 Europa, 1991 Il Regno, 1994
Onde del destino, 1996 Idioti ,1998 THOMAS VINTERBERG: Festen, 1998 HARMONY
KORINE: Gummo, 1997 Julien Donkey-boy, 1999 DOGMA: DOGMA 1_-FESTEN " 2_IDIOTI
" 3_MIFUNE, di Soren Kragh-Jacobsen, in uscita in Italia a giorni, per
la KeyFilm di Kermit Smith, appena fuoriuscito dalla LuckyRed; DOGMA 4_THE
KING IS ALIVE_,di Kristian Levring " 5_LOVERS,di Jean-Marc Barr (FRA),
uscito nelle sale italiane; DOGMA 6_JULIEN DONKEY-BOY THE THIRD LIE, di
Vinterberg e il musical DANCER IN THE DARK di Lars Von Trier sono previsti
per il 2000.
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