FFF - LE CONCLUSIONI
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X-MEN (il film più premiato)
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servizio di
Sandra SALVATO
Bologna ha salutato il Future Film Festival. Dopo una ricognizione durata
cinque giorni (dal 19 al 23) sul pianeta delle nuove tecnologie del cinema
d'animazione, l'équipe felsinea, in arte Andrea Romeo e Giulietta Fara,
si lascia alle spalle un'ondata astrale di reazioni positive e plausi
da parte di tutto il pubblico.
Trasportati in questa full immersion fatta d'incontri, proiezioni e festeggiamenti
come affacciati dall'oblò di uno shuttle in partenza, siamo rimasti stupiti
di fronte alla galassia di novità made in Italy, e non solo. Il viaggio
è iniziato il 19 insieme a Bruno Bozzetto, faro dell'animazione sul Web.
Con la prima puntata della serie TONY E MARIA, prodotta in via eccezionale
dal FFF, si fa sempre più avanti la parabola della funzionalità ipertestuale
del mondo on line, adesso qualitativamente fedele depositario, ad imperitura
memoria, del cinema d'animazione. I protagonisti bozzettiani hanno la
forma e il diametro di una moneta, segno di una costruzione prospettica
che fissa lo sguardo dall'alto verso il basso. Le simpatiche celluline
in movimento, riconoscibili nel genere (maschile e femminile) per colore
(i classici rosa e celeste) hanno un "giro" di vita lungo circa un minuto
e mezzo, tempo sufficiente per incollare lo spettatore allo schermo e
coinvolgerlo in satiriche avventure.
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il FUTURE VILLAGE
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Per la serie "nippon connection" e decisamente controcorrente, come suggerisce
la traduzione dal titolo inglese TIME AND TIDE, il film dell'action master
Tsui Hark, vincitore del FFF Digital Award. Dietro lo psichedelico susseguirsi
di pirotecniche azioni da kung-fu, la lettura non poco frenetica di un
rapporto di amicizia, destinato a dirci un po' più di niente sulla psicologia
dei personaggi e al contrario tutto sul mondo in esterno. Ma il vero e
proprio bombardamento nipponico arriva con la sezione Space Anime 2001,
volta a recuperare il passato del futuro con la proiezione di cartoni
animati della migliore tradizione manga-ka. Le sembianze robotiche dei
vecchi (parliamo di filmati degli anni settanta) paladini dell'universo,
portano la firma e il tratto di un grande, Leiji Matsumoto. Così, abbiamo
fatto la fila per CAPITAN HARLOCK, abbiamo cantato in un improbabile giapponese
(!) sulle sigle di TEKKAMAN fino a combattere da seduti la guerra contro
l'armata malvagia di Valdaster; infine ci siamo trasformati in un componente
di STARZINGER per difendere la principessa Aurora. Confinati nel ghetto
degli incompresi - sigh! - non ci è rimasto che bussare alla porta dei
nostri vicini di casa: gli YAMADAS. Qui niente sciabole o alabarde spaziali,
solo il sospetto che questi giapponesi si sentano un tantino oppressi
dal modello di vita occidentale.
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tekkaman
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Isao Takahata, orizzonte creativo della GHIBLI, ha conglobato in 3d
le frustrazioni quotidiane di almeno due generazioni di uomini con gli
occhi a mandorla. Altro che samurai e filosofie zen, la faida quotidiana
si combatte in nome della famiglia (tormentone politicamente correct nel
catotonico - anche per i bambini - LILLY E IL VAGABONDO 2 della Disney)
e a suon di piatti per il sushi. Che le nuove armi della cosiddetta "World
War Toon", cominciata ufficialmente negli Usa qualche anno fa tra le major
dell'animazione, fossero figlie delle insediate evoluzioni tecnologiche
lo sapevamo già. Quello che non sapevamo è che lo scacco matto era già
stato giocato dall'altra parte del mondo e aveva vinto di fatto sul mercato.
A questo proposito un gioiello di raffinatezza creativa scovato in programma
è JIN-ROH, screening di un futuribile underground metropolitano che si
tinge di rosso come in un real movie - la differenza è poca - fanta orrorifico.
Il mondo quindi fa paura, soprattutto all'esterno. La razionalizzazione
delle fobie, in specie quella da spazi all'aperto, diviene messianico
lungometraggio dal titolo TOMMASO È INNAMORATO del belga Pierre-Paul Renders.
Chi è Tommaso non è dato sapere ma della sua realtà virtuale e cibernetica
abbiamo compreso ogni singolo frame.
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toy story 2
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Le proposte del FFF, si sono vestite anche di un intento accademico.
L'incontro con John Coven, lo storyboard artist di X-MEN e MILLION DOLLAR
HOTEL è servito a farci sentire partecipi dei backstage più importanti
e a carpirne i segreti…nel limite delle nostre mani felici! (N.d.R: l'arte
del disegno). Gli incontri ravvicinati del terzo e primo tipo hanno trovato
il loro naturale e aspettato distacco nella giornata del 23. E così, dopo
la lunga notte degli Oscar, la lunga notte dei Gold Pixel. La corsa all'oro
digitale è stata vinta quest' anno per la prima volta da TOY STORY 2 per
il miglior film d'animazione digitale, da FANTASIA 2000 per i migliori
effetti, da MISSION IMPOSSIBLE 2 per la migliore scena digitale. Super
fortunato X-MEN che con la doppietta di premi per i migliori titoli di
testa ed effetti speciali per un film live, si porta via il sacco più
ghiotto dell'intera manifestazione.
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fantasia 2000
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THE CELL si aggiudica il Pixel per il più riuscito ambiente digitale.
E i SIMPSONS? Matt Groening sarà felice di sapere che i nostri doppiatori
hanno avuto la meglio. Un premio speciale anche a FUTURAMA e FINAL FANTASY
8, video game ad alta risoluzione grafica digitalizzata.
Gli insonni, o semplicemente chi di cinema non ne ha mai abbastanza, si
sono regalati anche la visione del nuovissimo LA TIGRE E IL DRAGONE di
Ang Lee e la compagnia dei FANTASIMPSONS. Noi ci siamo fermati prima.
Il giorno dopo era lavorativo….
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