FFF - sabato 20 gennaio
THOMAS EST AMOREAUX,
I GRIFFIN e Stefen Fangmeier


thomas est amoreaux


servizio di
Paolo ALEM

Sabato. Uno di quei giorni che sembrano fatti apposta per dormire fino a tarda ora. Alle 10.00 iniziano le proiezioni col film francese THOMAS EST AMOREAUX. Alle 10.00 la mia sveglia squilla e mi alzo controvoglia, trascinandomi stancamente fino alla sala proiezioni. Naturalmente do per perso il film francese, così mi reco in sala stampa a fare quattro chiacchiere per ammazzare il tempo. Vengono finalmente le 12.00 portandosi dietro il film: ADDIO YAMATO, classico del '78. La storia, per chi ricorda ancora la vecchia serie televisiva e' quella che vede l'impero della cometa come antagonista della corazzata e che venne ripresa e poi estesa per realizzare la seconda serie della Yamato. Pur mostrando gli evidenti acciacchi del tempo, riesce a risultare un film godibile con una discreta regia, splendida colonna sonora sinfonica e una buona (per l'epoca) animazione. Riesco a trascorrere un paio d'ore piacevolmente pur non essendo un amante dei toni estremamente drammatici, ricorrenti nelle opere di Matsumoto.

Successivamente e' stato il momento di farsi un bel po' di risate con DUCKMAN e i FAMILY GUY (trasmesso su italia uno con il titolo I GRIFFIN). DUCKMAN e' un prodotto animato americano tratto dal fumetto di Everett Peck e realizzato cercando di mantenerne lo stile. Come design, ricorda vagamente la più celebre famiglia di paperi antropomorfi della Disney. Guardando il primo episodio capisco immediatamente di trovarmi di fronte all'ennesima serie umoristica statunitense. Come se non bastasse il protagonista pare una versione ridicola di batman (cosa già fatta dalla disney con la serie di DARWIN DUCK), ma colpo di scena, il tutto si rivela essere nient'altro che un sogno. In realtà il protagonista e' un investigatore privato, costantemente spiantato e con una famiglia assurda a carico: una cognata maniaca del fitness, un figlio ciccione e poco sveglio, un altro geniale con due teste in costante conflitto tra loro e sopra tutti, troneggia l'obesa e scoreggiante nonna. Tratto in comune di tutti i familiari: il costante disinteresse nei confronti del protagonista e supposto capofamiglia. L'animazione è abbastanza fluida e il character design si adatta bene all'impostazione caricaturale dell'opera. La serie risulta molto ben costruita. Le storie interessanti, con alcuni tocchi di genialità ed un umorismo composto ed efficace. Ammetto di essere rimasto piacevolmente stupito dall'intelligenza di questo cartoon. FAMILY GUY invece non ha bisogno di presentazioni. Viene trasmesso a giorni alterni su Italia 1. Ennesima sit-com animata, racconta la vita quotidiana di una famiglia: I GRIFFIN.

i griffin

Irriverente e satirica questa serie a parer mio deve troppo ai SIMPSON di cui spesso sembra essere il fratello povero. Trovo anche eccessivo l'utilizzo delle citazioni, tanto da far sembrare alcune trame poco più che espedienti per infarcire con esse l'episodio. Al di là di queste personali convinzioni ho comunque riso: sia al sorprendente DUCKMAN sia durante I GRIFFIN arrivando più rilassato al seguente incontro con Luca Prasso della P.D.I (Pacific Data Images). La P.D.I è una famosa società, fondata nel 1980 da Carl Rosendahl, che si occupa di Computer Grafics ed effetti digitali in generale. Resa celebre dalla collaborazione con la Dreamworks alla realizzazione di lungometraggi in CG (ZETA LA FORMICA) la P.D.I ha prodotto nell'arco della sua esistenza un gran numero di cortometraggi che sono stati proiettati in buona parte durante il festival. Troppi e troppo diversi tra loro perché possa mettermi a fare un elenco, ma ognuno con una ricerca stilistica distinta. Attraverso queste proiezioni in ordine cronologico si e' riusciti a ripercorrere l'evoluzione della CG praticamente dalla sua nascita ad oggi rendendo evidenti i progressi avvenuti in questi campo. Anteprima e making of anche dell'ultimo lungometraggio P.D.I: SHREK. Una storia che vede come protagonista un grosso orco verde alle prese con un "malvagio" re e una principessa da salvare. Il film (in uscita a Maggio) ispirato alle favole della tradizione europea, sembra prendere in giro queste ultime in ogni modo possibile e immaginabile, strappando risate in sala e candidandosi come uno dei migliori prodotti d'animazione dell'anno. Luca Prasso, supervisore alle animazioni digitali, spiega il metodo usato per creare i personaggi e i vari problemi incontrati durante lo sviluppo del film, come la scena in cui due fluidi non solubili si dovevano mischiare tra loro fino a creare una grossa pozzanghera. Guardando SHREK non si può non ammettere che la qualità della CG della P.D.I sia migliorata notevolmente, pur tuttavia non riuscendo ancora a fornire una valida rappresentazione degli esseri umani.


the perfect storm


A seguire viene il turno della conferenza di Stefen Fangmeier, delle Industrial Light and Magic. Dopo alcuni esempi di spot realizzati dall'azienda, Fangmeier ci mostra due making of: il primo e' de LA TEMPESTA PERFETTA, il secondo di GALAXY QUEST. Se nel secondo film gli effetti digitali erano evidenti nel primo risultava più complesso fare una distinzione. Molti spruzzi e getti d'acqua furono aggiunti in fase di post produzione, come anche alcune onde che assumevano dimensione e forme irreali proprio per dare un'impressione di pericolosità della situazione. L'integrazione cosi' realizzata era ottima, anche se ad un occhio attento non scappavano le incongruenze fisiche, rispetto alla realta' del mare in tempesta. GALAXY QUEST invece, per ammissione di Fangmeier, ha rappresentato una sfida minore dal punto di vista degli effetti speciali, essendo un film di fantascienza e non un film in cui si possano trovare riscontri reali. Notevole la realizzazione di un mostro completamente di roccia, in cui la difficolta' maggiore e' stata quella di capire come farlo camminare e adattare i suoi movimenti ai diversi spazi presenti.


galaxy quest


Arriva l'ora di cena e con essa un incontro con lo scrittore di fantascienza Mariano Equizzi presentato da Valerio Evangelisti (uno dei piu' famosi scrittori di fantascienza italiani). Lo stomaco reclama cosi' ascolto solo il simpatico Evangelisti indicare "Indiana Jones: Fate of Atlantis" (vecchio gioco per PC) come il miglior film di Indiana Jones e ricordare con nostalgia i film di fantascienza di serie B degli anni 60'. Gli anni in cui ancora esisteva una cinematografia di questo tipo in Italia. Poi arrivo' 2001di Kubrick innalzando terribilmente il livello qualitativo del genere e imponendosi come pietra di paragone. In Italia si smise di fare fantascienza al cinema. A questo punto lascio la sala e mi concedo una veloce cena.Torno in tempo per la replica di THOMAS EST AMOREAUX film francese distribuito dalla "Key film". Il film racconta il singolare viaggio del protagonista Thomas attraverso la sua fobia, l'agorafobia (la paura degli spazi aperti), grazie a un'interazione esclusivamente virtuale col mondo che lo circonda. Il film e' una lunga soggettiva in cui il protagonista comunica con gli altri solo grazie a internet. Non vediamo mai in faccia Thomas, ma vediamo il mondo attraverso i suoi occhi. Un mondo effemero in cui persino i contatti e le

thomas est...

relazioni umane sembrano virtuali. Il percorso di Thomas, diventa allora una sorta di ricerca interiore di concretezza di una sua affermazione della realtà e del suo esistere al di fuori di una serie di monitor collegati alla rete. Realtà che si può affermare solo grazie all'amore che sconvolge la sua esistenza, il suo terrore per il mondo e i contatti umani. Film sorprendente. Molto ben girato e studiato nei minimi dettagli. Assenza di qualsiasi tipo di azione, la forza del film diventano i dialoghi e l'interazione (a distanza) tra i vari personaggi. Le riprese in digitale ben si sposano con l'utilizzo di effetti 3D, che normalmente identificano il viaggiare attraverso la rete, ma che in un caso ci mostrano cio' che ancora non esiste: un rapporto sessuale completamente virtuale (simile alla scena analoga de IL TAGLIAERBE, ma realizzata decisamente meglio). Con la speranza che il film faccia presto il suo debutto nelle sale italiane (cosa che dovrebbe accadere presto visto che era gia' stato doppiato) e raccolga il successo che merita abbandono il cinema dopo una giornata di proiezioni.
Per fortuna che fuori esiste ancora un mondo reale.


FFF home