FFF - 19 GENNAIO
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il multisala NOSADELLA
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servizio di
Paolo ALEM
In una Bologna sferzata da un gelido vento siberiano, alla mercè
di pinguini e orsi polari si è inaugurata come ogni Gennaio la
terza edizione del Future Film Festival: rassegna di cinema d'animazione
e delle nuove tecnologie applicate ad esso.
Forte della mia naturale passione nei confronti dell'animazione e di una
scarsa resistenza al freddo, mi trovo puntualmente alle dieci del mattino
all'entrata del cinema pronto per una (calda) full immersion di parecchie
ore.
Appena il tempo di scambiare qualche parola con gli organizzatori e i
soliti partecipanti, che ho imparato a conoscere a forza di fiere e rassegne
varie, che subito si parte con la prima proiezione: TIME AND TIDE (sito
ufficiale). Si tratta ad onor del vero di un film dal vivo senza traccia
di animazione disegnata, una delle classiche produzioni é di Hong
Kong in cui é l'azione, spesso eccessiva, a farla da padrone. Tsui
Hark, il regista, insieme al forse piu' celebre John Woo (di cui a prodotto
il film: A BETTER TOMORROW) e' uno dei massimi esponenti di questo genere
di cinematografia. Il grande pubblico forse lo ricordera' per la regia
di DOUBLE TEAM, film d'azione interpretato da Van Damme anche se non certamente
una delle sue opere piu' riuscite.
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time and tide
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TIME AND TIDE e' un film frenetico, senza un attimo di sosta in cui la
storia riesce ad essere al tempo stesso semplice e complicata. Complicata
perché vengono di volta in volta mostrati solo spezzoni apparentemente
separati di storia che sembrano avere poco a che fare l'uno con l'altro,
semplice perche' una volta che questi elementi finiscono col convergere
non si puo' certo affermare che la storia non sia lineare. Il protagonista
e' un giovane spiantato che, sotto i fumi dell'alcool, dopo aver messo
incinta una ragazza lesbica e per giunta completamente disinteressata
a lui, decide di fare la guardia del corpo a pagamento per poter guadagnare
in fretta e trasferirsi lontano da Hong Kong, in un paradiso tropicale.
Purtroppo per lui finira' per trovarsi coinvolto nella lotta tra un terribile
gruppo di mercenari e un loro ex membro.
Il tutto sfocierà in interminabile e spettacolari sparatorie, in
cui la camera non rimane ferma un istante, le immagini si susseguono veloci
in un montaggio serratissimo, aggiungendo un certo caos alla pura azione,
sottolineata, quest'ultima, da un buon utilizzo degli effetti digitali
come durante le varie esplosioni o in tecniche collaudate come la stereofotogrammetria
(già vista ad esempio nella scena iniziale di FIGHT CLUB) utilizzata
per catapultarti velocemente all'interno del tamburo di una pistola, per
essere poi sparato via insieme al proiettile. La vera pecca del film risiede
nell'eccessiva durata delle scene d'azione che alla lunga risultano stancanti
ed a causa della storia molto lineare, per non dire inconsistente, spesso
pretestuose o velleitarie. Essendo poi il film davvero lungo, ammetto
di essere arrivato alla fine della visione distrutto.
Fortunatamente a seguire si e' tenuta la conferenza stampa d'apertura
del festival, piena di discorsi generici e di autocelebrazioni da parte
dei vari sponsor a meta' della quale sono scappato alla ricerca di qualcosa
di solido da mettere dentro lo stomaco. Dopo aver rimediato un panino
e appagato la mia fame, me ne torno in sala avvolto da una certa stanchezza
post pranzo, che si concretizza in un appisolamento vero o proprio con
la partenza della presentazione delle tecnologie di videoproiezione della
BARCO, di fatto una specie di televendita in diretta dei loro proiettori
digitali e delle loro soluzioni per le sale cinematografiche del futuro.
Tecnologie in effetti interessanti che si basano su grandi proiettori
digitali con possibilita' di essere collegati ad un server centrale ed
eventualente ad un satellite per la ricezione istantanea del film da proiettare,
ma economicamente al di fuori della mia portata. Grazie al pisolino riesco
a riaggiustare le forze.
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galaxy
express 999
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Rigenerato controllo il programma per vedere cosa mi aspetta successivamente
e scopro' che sta per iniziare la retrospettiva sugli anime di fantascienza
con la proiezione di alcuni vecchi episodi del GALAXY EXPRESS 999 di Leiji
Matsumoto. Quello che non so e' che gli organizzatori del festival sono
riusciti ad ottenere in esclusiva un'intervista filmata con lo stesso
Matsumoto.
Il celebre autore giapponese, ormai ultrasessantenne, appare sullo schermo
come un guru di un film anni sessanta raccontando se stesso, quello in
cui crede e lo spirito che ha animato la realizzazione delle sue opere
piu famose come CAPITAN HARLOCK o la CORAZZATA SPAZIALE YAMATO.
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corazzata spaziale yamato
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Il momento clue si e toccato, quando a sorpresa è stato stabilito
un contatto telefonico in diretta dal giappone con Matsumoto. Il pubblico
ha potuto parlare direttamente con il mangaka orientale esprimendo quello
che i suoi cartoni animati hanno rappresentato per i ragazzi di una certa
età. Emblematico un ragazzo che ha realizzato una tesi sulle opere
di Matsumoto sull'orlo della commozione.
Finita la proiezione del galaxy si erano ormai le 18.30 e ne aprofitto
per sgranchirmi un po' le gambe e lanciare un'occhiata intorno alla ricerca
di facce conosciute. Un certo clamore attira la mia attenzione, mi giro
e mi accorgo del formarsi di una piccola folla attorno al tavolo delle
conferenze.
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il making of di GALLINE IN FUGA
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Tristan Oliver della Aarmand Animation (direttore della fotografia di
GALLINE IN
FUGA) ha fatto il suo ingresso, portandosi appresso alcuni modelli
usati per il film. Ritroviamo Rocky il gallo protagonista, i due malvagi
proprietari del pollaio e gli altri personaggi in 20 cm di metallo e silicone.
Già, niente plastina, almeno non per il grosso del corpo dei personaggi
che come spiega Oliver e costituito da uno scheletro metallico completamente
snodabili ricoperto da silicone e lattice che aderisce al corpo come una
vera pelle. Le mani e gambe sono realizzate in plastilina a causa della
grossa usura a cui sono sottoposte e per la facilità della lavorazione
di questo materiale.
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galline in fuga
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Tristan si lancia poi in una descrizione della lavorazione del film spiegando
i trucchi utilizzati per le varie riprese, come il fatto che i pupazzi
dovessero essere inchiodati al terreno per farli stare in piedi, ed alcuni
aneddoti divertenti che si sono trovati a subire. Uno per tutti: il fatto
che la plastilina particolare, utilizzata dalla Aarmand in Inghilterra,
veniva prodotta da un'unica fabbrica che poi ha dichiarato bancarotta
con conseguente disperazione dello Studio. Sono dovuti andare a ritrovare
un ex-tecnico di questa fabbrica a conoscenza della formula e dargli una
botta in testa (sue testuali parole) per convincerlo a collaborare. Adesso
esiste una fabbrica che produce quel tipo di plastilina esclusivamente
per la Aarmand.
Andatosene Tristan, mi dirigo verso l'uscita per poi deviare e dirigermi
ad un'altra sala del cinema per assistere all'anteprima italiana di BATMAN
OF THE FUTURE. Parte la sigla e mi trovo a pensare: Bella! E senz'altro
atipica per un cartone americano. Sono subito ben disposto. Poi inizia
l'episodio vero e proprio. Che dire: più passavano i minuti e scorrevano
le scene e più calava la mia opinione su questa nuova serie di
Batman. Il protagonista è un ragazzo a cui il cattivo di turno
ha ucciso il padre e lui per sgominarlo riveste i panni di un Batman ormai
scomparso da anni, sotto la vigile tutela di un ormai anziano Bruce Wayne.
Animazione discreta, ma niente di più. Disegni molto stilizzati
come nella vecchia serie animata, di cui purtroppo non riesce a ricreare
l'atmosfera. Storia trita e ritrita con quasi nessuno spunto originale
e scene assurde (come il precipitare di un aereo pieno di un virus terribile
nella baia di Gotham City, naturalmente tutto senza che si verifichino
conseguenze sulla popolazione).
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escaflowne
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Alla fine me ne vado deluso dal cinema, controllo il programma e vedo
che all'una e un quarto proiettano il film di ESCAFLOWNE e prima di esso
una replica di TIME AND TIDE. Il film l'ho già visto quasi un anno
prima, ma mai al cinema, così decido di aspettare per due ore.
Mi infilo nuovamente in sala e mi sorbisco di nuovo il non certo leggero
film di Tsui Hark per cinque minuti almeno, dopo di che precipito in un
sonno senza ritorno. Una poco simpatica gomitata nelle costole mi risveglia.
Sta per incominciare il film di ESCAFLOWNE.
La prima volta che lo vidi il film non mi piacque assolutamente e devo
dire che il grande schermo non ha cambiato questa mia opinione. Tecnicamente
ineccepibile, salvo forse un fastidioso uso del rotoscope in alcune delle
scene di battaglia che stacca troppo dal resto dell'animazione.
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escaflowne
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Le musiche sono notevoli e insieme agli splendidi fondali aiutano a costruire
un'atmosfera che è poi sistematicamente massacrata dai personaggi
e dalla trama. La storia in uno slancio di bontà la potrei definire
banale. I personaggi poco credibilI e caratterizzati sommariamente. Alla
fine sembra di assistere ad estrapolazioni casuali, di fatti e scene dalla
serie, attaccate tra loro da una trama saltellante e molto labile. L'azione
è dominante nel film a scapito dei tutto quello che di buono si
poteva trovare nella serie. Più di una volta si sono sentite dei
risolini in sala a determinate battute, anche se alla maggior parte del
pubblico il film, storia a parte, non è dispiaciuto. Personalmente
non mi sentirei di consigliarlo a nessuno, men che meno ad un amante della
serie TV (in onda su MTV).
Tre e mezza del mattino. Mi dirigo stancamente verso casa con il disappunto
per un film sul quale avevo avuto grosse aspettative. Arrivato a casa
sgranocchio qualcosa e mi butto a peso morto sul letto.
Domani e un altro giorno...di Festival.
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