recensione di
DANIELA KAPPLER
L'assemblaggio di attori di origine
cinese e residenti a Singapore, Hong Kong e Malesia è un interessante
idea interculturale e commerciale. Da un lato, il cast esprime la
voglia di un'integrazione panasiatica della diaspora cinese, dall'altro
rende la storia accessibile ad un mercato più ampio nel Sud-Est
Asiatico. Gli intrecci e i problemi amorosi di dieci giovani alle
soglie del 2000 in Cina, capitanati dal personaggio di Jordan Chan,
il giovane di Hong Kong Da Bao che perde la testa per una fuggitiva
singaporiana, sono stati proiettati sugli schermi cinesi proprio
il primo giorno dell'anno 2000: con successo. Invece, chi si è guardato
questa commedia giovanile di Shanghai al festival, si è perso la
proiezione del film vincitore THE FOUL KING e non ne valeva la pena,
per quanto ci fossero le buone intenzioni citate più sopra. La tecnica
cinematografica è interamente sullo stampo di Hong Kong, neppure
la storia di Da Bao che si imbatte due volte nella stessa donna,
che se ne innamora anche se lei è già legata, e ricercata, da un
altro e che alla fine vive un happy end, pare molto originale. Come
se non bastasse anche la scenografia, in cui i cinesi della Repubblica
Popolare in genere sono maestri, non riporta il passaggio fra la
Shanghai degli anni '30 e '40 - momento in cui si sono innamorati
i nonni di lei - e quella di oggi - dove lei ripercorre insieme
a Da Bao gli stessi luoghi facendosi immortalare come all'epoca
i suoi nonni - al massimo delle potenzialità cinematografiche di
questa collaborazione internazionale.
voto:
23/30
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