L'ERBA DI GRACE
di Nigel Cole
con Brenda Blethyn, Craig Ferguson,
Martin Clunes e Tcheky Karyo
recensione di
Francesca MANFRONI
Tra le scogliere mozzafiato della Cornovaglia e la sua serra di orchidee,
Grace Trevethan (Brenda Blethyn, la madre di SEGRETI E BUGIE) conduce
una vita ovattata, fuori dai problemi della quotidianità del suo paesino
di provincia. Ma alla morte del marito, la raffinata ed ingenua signora
di mezz'età si ritrova a fare i conti con il mondo di bugie in cui è vissuta:
piena di debiti e ormai a conoscenza della doppia vita del suo amato,
non cede davanti alla prospettiva di perdere tutto ciò che l'ha protetta
dal mondo fino a quel momento, soprattutto la sua bella casa. E così inizia
l'avventura di Grace che grazie all'aiuto del suo ex giardiniere Mattew
(Craig Ferguson, anche co-produttore e co-sceneggiatore) mette su una
vera e propria produzione di marijuana con l'intento di venderla, pagare
tutti i suoi debiti nel più breve tempo possibile e ritornare alla sua
vita tranquilla. Perché l'aspetto paradossale di questa commedia sta proprio
nel fatto che Grace diventa una produttrice e spacciatrice di marijuana
solo ed esclusivamente per poter tornare a vivere come aveva sempre vissuto.
La morale del film, infatti, non sta nel fatto che si può sempre cambiare
vita, ma nella constatazione che tentando disperatamente di salvare i
comodi equilibri del presente, divenuti vacillanti, bisogna cambiare se
stessi. E cambiando se stessi l'equilibrio si sposta e magari si arriva
a qualcosa di inimmaginabilmente più bello.
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Ben architettato e ricco di contenuti, L'ERBA DI GRACE si struttura in
tre parti fondamentali: una iniziale più descrittiva, che indugia sugli
antefatti ed è strumentale alla seconda, quella centrale, che è invece
la più divertente, con un ritmo veloce di battute e situazioni comiche,
per poi arrivare ad una terza parte che sfiora il surreale e che conclude
il film con un delirante lieto fine.
Grazie all'interpretazione impeccabile della Blethyn, alla splendida fotografia
e all'originale soggetto (per le riprese sono state usate piante vere
di Cannabis con il benestare della regina Elisabetta!), il film
riesce a tamponare le lentezze e le degenerazioni di alcuni momenti: spesso
il sorriso è forzato e quasi prevedibile e quando il regista ci descrive
la familiare comunità del villaggio, con i sui rispettabili e conservatori,
ma comprensivi abitanti, sembra già di conoscerli ad uno ad uno.
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Opera prima del regista Nigel Cole L'ERBA DI GRACE (titolo originale SAVING
GRACE) ha vinto il premio della giuria allo scorso Sundance Film Festival
e Brenda Blethyn ha avuto una nomination come miglior attrice di Musical
o Commedia ai Golden Globe 2000.
IL VOTO DI KINEMATRIX: 25/30
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