Le mie aspettative
per il 2001 cinematografico, o meglio per un bel po' dei prossimi
anni, non possono riguardare ciò di cui il cinema dovrebbe occuparsi,
lo stile, o cose del genere. Queste casomai potremmo chiamarle
"speranze", speranze quasi sempre destinate a rimanere deluse
in quanto prive di fondamenti concreti: sono troppe infatti le
variabili - non certo ultime quelle produttive - che condizionano
le vicende del cinema, anche per quanto concerne temi e tendenze.
E poi - per fortuna - tante sono le possibilità, che sarebbe deleterio
sperare in una sola di queste.
È vero però che da un paio d'anni il cinema è entrato in contatto
con altre, e soprattutto nuove, forme di espressione che ne influenzeranno
senza dubbio il futuro. Parlo, è chiaro, del digitale e del web.
Posso dire allora di aspettarmi (e qui sì di sperare) che il potenziale
rivoluzionario di tali forme aiuti il cinema, ma soprattutto non
lo snaturi.
Il potenziale rivoluzionario è soprattutto nella possibilità di
rendere il cinema sempre più alla portata di tutti (o quasi):
realizzare un film in digitale costa pochissimo, e ancora meno
è necessario investire per diffonderne le immagini su internet.
Sono sempre di più poi i prodotti realizzati espressamente per
la diffusione in rete, con la conseguenza di un mutamento quantomeno
nello stile. Dogma e BLAIR WITCH PROJECT sono stati senz'altro
delle novità, degli stimoli: stimoli spero non all'emulazione
dei risultati quanto delle intenzioni, quelle di agire all'interno
di un sistema già esistente - il cinema appunto - ma sempre alla
ricerca di nuove vie. Perché, come accade in tanti film, l'importante
è che le invenzioni rivoluzionarie non finiscano mai nelle mani
sbagliate.
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