andrea de candido







Le mie aspettative per il 2001 cinematografico, o meglio per un bel po' dei prossimi anni, non possono riguardare ciò di cui il cinema dovrebbe occuparsi, lo stile, o cose del genere. Queste casomai potremmo chiamarle "speranze", speranze quasi sempre destinate a rimanere deluse in quanto prive di fondamenti concreti: sono troppe infatti le variabili - non certo ultime quelle produttive - che condizionano le vicende del cinema, anche per quanto concerne temi e tendenze. E poi - per fortuna - tante sono le possibilità, che sarebbe deleterio sperare in una sola di queste.
È vero però che da un paio d'anni il cinema è entrato in contatto con altre, e soprattutto nuove, forme di espressione che ne influenzeranno senza dubbio il futuro. Parlo, è chiaro, del digitale e del web. Posso dire allora di aspettarmi (e qui sì di sperare) che il potenziale rivoluzionario di tali forme aiuti il cinema, ma soprattutto non lo snaturi.
Il potenziale rivoluzionario è soprattutto nella possibilità di rendere il cinema sempre più alla portata di tutti (o quasi): realizzare un film in digitale costa pochissimo, e ancora meno è necessario investire per diffonderne le immagini su internet. Sono sempre di più poi i prodotti realizzati espressamente per la diffusione in rete, con la conseguenza di un mutamento quantomeno nello stile. Dogma e BLAIR WITCH PROJECT sono stati senz'altro delle novità, degli stimoli: stimoli spero non all'emulazione dei risultati quanto delle intenzioni, quelle di agire all'interno di un sistema già esistente - il cinema appunto - ma sempre alla ricerca di nuove vie. Perché, come accade in tanti film, l'importante è che le invenzioni rivoluzionarie non finiscano mai nelle mani sbagliate.




kinematrix per il 2001
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