BW2: IL LIBRO SEGRETO DELLE STREGHE
di Joe Berlinger
con Kim Director, Jeffrey Donovan, Erica Leerhsen,
Tristine Skyler e Stephen Barker Turner
recensione di
Fabio SAJEVA
La genuina atmosfera claustrofobica del suo diretto antecedente non esiste
quasi più se non per il fatto che i nuovi cercatori di streghe si ritrovano
chiusi in una vecchia fabbrica abbandonata. Effetti tecnologici a fiumi
ed una storia stile X-files in cui ci sono due possibili interpretazioni
fino alla fine. Questa volta, gioite tutti, le streghe si vedono insieme
a frotte di bambini morti, gufi, cani rabbiosi ed omicidi plurimi. Il
buono di questo film risiede nel fatto che, a differenza del primo episodio,
la sceneggiatura non è basata su di un pretesto bello e buono (un personaggio
dalla normale psicologia, gettava in un torrente l'unica cartina che avevano
per uscire da un bosco sconosciuto), ma sullo svelarci lentamente la differenza
tra quello che i personaggi vedono e quello che accade loro veramente.
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L'inizio fa il verso alla febbre delle streghe nata dopo la comparsa del
primo episodio pubblicizzato come se fosse un documentario. Non si parla
d'altro che di streghe e turisti che vogliono vedere i luoghi dove è stato
girato il film. La cosa interessante da notare è che questi turisti sembrano
non aver ancora capito che il film non era un documentario, bensì una
fiction. E' così che l'autore ci trasporta in un universo in cui le persone
non sempre guardano in quello che vedono. A tale proposito è importante
sottolineare che i personaggi molto spesso non parlano delle loro allucinazioni.
Come se vedere una cosa al posto di un'altra fosse del tutto normale.
Il montaggio è da considerarsi fondamentale, in quanto mescola frammenti
di passato, presente, futuro e allucinazioni a seconda del momento.
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I personaggi risultano un tantino stereotipati (soprattutto la ragazza
dark) ma in compenso, messi sotto pressione, comunicano quello che lo
spettatore medio di questi sottoprodotti della cinematografia si aspetta
di provare: terrore della morte. Suspense e paura non mancano nonostante
la maggior parte delle immagini proposte siano debitrici di molto cinema
horror precedente. Questa volta la produzione (diretta dagli ideatori
del primo episodio) si è ricordata di scrivere un film, tanto in pubblicità
avevano investito abbastanza l'anno precedente. Una saga basata sul capitale
economico che probabilmente non finirà qui.
IL VOTO DI KINEMATRIX: 26/30
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