recensione di
GABRIELE FRANCIONI
Geniale intuizione
poetica: un uomo e una donna hanno una corrispondenza non da spazi
lontani, ma da tempi diversi [il 1998 e il 2000]. Solo un gatto
a fare da tramite, presente in entrambi i mondi reali in cui vivono
i protagonisti. Una spiaggia, uno stabilimento balneare denominato
IL MARE fanno da teatro per l'intersezione tra le due esistenze
e lì i pacchetti e le lettere vengono spediti e ricevuti. Ma quando
lui la incontra nella sua inattualità temporale, cioè nel '98 che
gli è proprio, ma che è il non ancora di lei, questa non
lo nota, a testimonianza di come il legame fra i due non debba mai
realizzarsi. Delicata metafora dell'inattingibilità dell'oggetto
del desiderio nelle vicende amorose e della sostanziale riconferma
della solitudine come nostra condizione primigenia, IL MARE
perde forza quando la donna cerca di modificare le vicende del recente
passato, in una sorta di riedizione de GLI AMANTI DEL CIRCOLO POLARE.
voto:
27/30
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