recensione di
ANDREA DE CANDIDO
Il film sportivo,
quello sulla squadra senza nulla da perdere ma che col cuore supera
l'empasse tecnico, potrebbe dirsi ormai scontato. Se però è "en
travesti" le cose cambiano, si aggiornano e i passi scontati della
sceneggiatura vengono in qualche modo nascosti. IRON LADIES per
queste caratteristiche potrebbe ricordare un film senz'altro minore
ma altrettando godibile come QUATTRO SOTTO ZERO, dove la "diversità"
degli sportivi in questione non stava, come qui, nell'essere delle
drag-queens, ma dei freddolosi giamaicani alle olimpiadi di bob.
Ed è proprio a partire dalla simpatia dei/delle protagonisti/e tailandesi
(il film, proprio come quello citato, è per giunta tratto da una
storia accaduta) che tutto sta in piedi: il loro approccio leggero
allo sport, le vicende personali sono parte di un racconto molto
"corretto", dove si fondono l'ovvio riferimento alla discriminazione
verso gli omosessuali e un'estetica a volte simile ad alcuni episodi
di Mimì e Holly & Benji.
voto:
26/30
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