I WISH I HAD A WIFE TOO
di PARK Heung-shik

un'immagine del film

recensione di
GABRIELE FRANCIONI

Abbiamo imparato ad apprezzare, durante il F.E.F.F., la passione degli orientali per la comunicazione via mezzo telematico, sia attraverso gli onnipresenti pager [sorta di ricetrasmittente di sms], sia della telecamera a circuito chiuso di una banca, utile all' umanità varia e afasica che ci passa devanti, per esternare fantasie, esibire frustrazioni, fare dichiarazioni d'amore. Un impiegato distratto e coinvolto in un affaire con la donna matura che sogna di sposare, si accorge delle attenzioni di una ragazza proprio riguardando le cassette dei filmati della banca, abbandonando una miopia già vista in NEEDING YOU. Scambiare una donna con l'altra, quella che si rivela più giusta, è un'operazione dello sguardo, che opera sostituzioni indolori sul piano dei sentimenti. Il tono è leggero, trasognato, in un certo senso il tono tipico dei film di quest'anno a Udine.

voto: 25/30

FAR EAST FILM HOME PAGE - HOME RECENSIONI