NAKED KILLER
di Clarence Fok

la locandina del film

recensione di
GABRIELE FRANCIONI

Soft-soft-core pop pastello, meno muscolare del previsto e troppo schematicamente diviso in pars construens e pars destruens [pause narrative versus accelerazioni d'azione glamour], il supercult del festival delude un po', rinnegando possibili sviluppi russmeyeriani. L'estenuato cromatismo, associato ad un'estetica sghemba nell'uso della m.d.p., abbassa la temperatura erotica fino a estese zone di calma piatta. Narrasi di gang lesbica impegnata in stragi filantropico-umanitarie, minata da gelosie e ripicche innescate da gerarchie amorose organizzate attorno al boss Princess e terremotate dall'irruzione sulla scena di un'adepta extra-lusso, Kitty/Chingmy Yau. Simon Yam, di passaggio al F.E.F.F. del 2000, è il poliziotto dato in pasto alle onnivore baccanti, quasi fossimo dalle parti di una verhoevenata riscritta con l'ideogramma stanco di uno scrittore non abbastanza visionario.

voto: 23/30

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