INTRODUZIONE
Questo lavoro prende in esame l’opera di uno dei più eclettici e
inclassificabili cineasti americani contemporanei, Abel Ferrara (New York,
classe 1951). Regista assai prolifico, con sedici lungometraggi all’attivo
(di cui ben nove girati nel solo decennio 1990-2000) più svariati lavori per
la televisione, a partire dal suo esordio ‘ufficiale’ alla fine degli anni
Settanta – il suo primo vero film è una pellicola hardcore firmata sotto
pseudonimo nel 1976 – con l’autoprodotto
The Driller Killer, si è
imposto come uno dei talenti più versatili della sua generazione, capace di
dirigere con la stessa maestria pellicole a budget irrisorio come
Bad Lieutenant e The
Addiction, produzioni hollywoodiane come
Ultracorpi – L’invasione continua,
episodi di telefilm come "Miami Vice" e numerosi videoclip, esplorando quasi
tutti i generi cinematografici più popolari (porno, thriller, horror,
gangster-movie, fantascienza, dramma, film di vampiri, film di mafia, film
sul cinema, film religioso,…) ma rimanendo sempre fedele ai propri temi
morali (l’esperienza del male e quella della fede, il conflitto tra
predestinazione e libero arbitrio, la dannazione e la redenzione, il ruolo
delle immagini e del cinema in questa indagine), soprattutto grazie
all’irripetibile sodalizio artistico con l’amico-sceneggiatore Nicholas St.
John, al suo fianco fino al capolavoro
The Funeral del 1996.
Autore complesso e indipendente in modo quasi costituzionale, che pur
avendone avuta la possibilità non si è mai lasciato assorbire dal sistema
delle majors, presente da vent’anni nei maggiori festival europei ma senza
averne mai vinto alcuno (il “Premio Speciale della Giuria” che ha ricevuto a
Venezia nel 2005 per Mary è
l’eccezione che conferma la regola), che ha alternato buoni successi di
pubblico come King of New York a pellicole che hanno avuto anche problemi di
distribuzione in sala come The
Blackout, radicatissimo nella città natale dove sono ambientati la
maggior parte dei suoi film ma anche apolide con la varietà di luoghi e set
internazionali di New Rose Hotel
e Mary, lontano sia dal
cinema moderno (a maestri del quale come Pasolini e Bresson deve comunque
molto) sia, più radicalmente, da quello postmoderno (pur citando sempre, e a
ragione, Scorsese come la sua principale fonte d’ispirazione), vero e
proprio ponte vivente tra film d’autore e film commerciale, film d’arte e
film di genere, cinema europeo e cinema americano, sarebbe impensabile
cercare di esaurire l’analisi della sua opera in un singolo saggio.
Nelle pagine che seguono, abbiamo perciò scelto di limitarci a considerare i
suoi lungometraggi per il grande schermo nell’ottica di un tema specifico,
cioè le figure femminili che popolano il suo cinema. Come proveremo a
dimostrare, concentrarci su questo aspetto trasversale ci permetterà
indirettamente non soltanto di descrivere forme e modalità della loro
presenza nei film presi in esame, ma anche di indagare i loro rapporti con
le tematiche più generali dell’opera di Ferrara, con i suoi mondi e il suo
stile narrativo, il suo lavoro sui generi cinematografici fino – speriamo –
ad illuminare alcune marche autoriali da cui traspaia la sua concezione
etica, politica ed estetica del film-making.
Nella prima parte di questa tesi esaminiamo il cinema di Ferrara in
una prospettiva storico-critica. Una nota biografica ricostruirà le
coordinate essenziali della sua formazione e della sua carriera
professionale, nonché, per brevi cenni, quella delle attrici principali che
hanno lavorato con lui, partendo dai primi cortometraggi giovanili nella New
York dei primi anni Settanta fino alla presentazione di
Mary alla Mostra del Cinema
di Venezia 2005. Successivamente, nel secondo capitolo,
attraverseremo film per film i più rilevanti contributi della saggistica e
della critica specializzata che li hanno accompagnati, soffermandoci in
particolare sulle grandi riviste europee, e mettendo a fuoco per ogni
pellicola il ruolo e il peso dei personaggi femminili che vi compaiono.
La seconda parte è invece dedicata ad approfondire le osservazioni
maturate attraverso la panoramica critica sulle opere di Ferrara, mediante
l’analisi filmica di tre dei suoi film più rilevanti in relazione al tema di
questo lavoro (Ms. 45, The Addiction
e The Funeral). La
metodologia d’analisi prescelta segue quella proposta dalla corrente
semiopragmatica della semiotica contemporanea del cinema e dell’audiovisivo
sviluppata dallo studioso francese Roger Odin, per le ragioni e le modalità
di applicazione della quale rimandiamo al capitolo tre. Seguendo
alcune considerazioni di quest’ultimo, svilupperemo infine alcune
riflessioni in merito all’emergere dell’autenticità sulla finzione nei
lavori più esplicitamente metalinguistici di Ferrara (Snake
Eyes, The Blackout e Mary),
di nuovo focalizzandoci sulle interpretazioni delle protagoniste femminili
(rispettivamente Madonna, Beatrice Dalle e Juliette Binoche) di questi film.
Chiude il lavoro una bibliografia critica ragionata su Abel Ferrara, la
bibliografia selettiva della seconda parte analitica e la filmografia
completa del regista.
INDICE
Introduzione
Parte prima – Critica e saggistica
1. Abel Ferrara e le sue attrici. Note biografiche
2. Le figure femminili nei film di Abel Ferrara. Profili critici
2.1 Nine lives of a wet pussy (1976)
2.2 The Driller Killer (1979)
2.3 Ms. 45 (L’angelo della vendetta, 1980)
2.4 Fear City (Paura su Manhattan, 1984)
2.5 China Girl (1987)
2.6 Cat Chaser (Oltre ogni rischio, 1988)
2.7 King of New York (1990)
2.8 Bad Lieutenant (Il cattivo tenente, 1992)
2.9 Body Snatchers (Ultracorpi – L’invasione continua, 1993)
2.10 Snake Eyes a.k.a. Dangerous Game (Occhi di serpente, 1993)
2.11 The Addiction (1994)
2.12 The Funeral (Fratelli, 1996)
2.13 The Blackout (1997)
2.14 New Rose Hotel (1998)
2.15 ’R Xmas (Il nostro Natale, 2000)
2.16 Mary (2005)
Parte seconda – Analisi filmiche
3. Nota metodologica. Della finzione di Roger Odin
4. Le figure femminili nella lettura finzionalizzante di:
4.1 Ms. 45
4.2 The Addiction
4.3 The Funeral
5. Figure femminili e lettura secondo l’autenticità in Snake Eyes, The
Blackout e Mary
Conclusioni
Bibliografia critica su Abel Ferrara
Bibliografia analitica
Filmografia di Abel Ferrara
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