TEATRO CARLO GOLDONI PRESENTA...
 

SHYLOCK
Il mercante di Venezia in prova

autore Roberto Andò e Moni Ovadia
da William Shakespeare
scene Gianni Carluccio
costumi Elisa Savi
regia Roberto Andò e Moni Ovadia

di Carlotta BON

 

 

shylock: scheda

Con immensa maestria Moni Ovadia tramuta un testo denso e affascinante come quello del Mercante di Venezia, in un ‘musical’ saturo d’amara ironia.
In un enorme stanzone, che è un ibrido tra un ospedale-manicomio, ed un mattatoio dalle pareti imbrattate di sangue, si svolge il dramma, o meglio il doppio dramma di Shylock, che in questa messa in scena diviene un personaggio binario, incarnando contemporaneamente, entrambe le valenze che da secoli la tradizione gli connota. Questo lo rende, a volte un marchio d’infamia, una modalità proverbiale della cattiveria e altre volte il suo opposto, una vittima espiatoria, l’altra testimonianza dell’autorevolezza dell’umano. In questo mondo, dove convivono genialmente, in un sottile variare di toni dal tragico al comico, si dipana la consueta storia del mercante di Venezia, che si sovrappone all’attuale dramma del regista, che dovrebbe ‘provare’ il suo Mercante di Venezia, finanziato da un mercante odierno, delle cui immense fortune nessuno sa rintracciare l’origine, all’infuori del sospetto che le vuole certamente generate dal crimine.
Le scene di Gianni Carluccio sono in perfetta sintonia con l’atmosfera voluta dal dramma. Questa doppia valenza, di luogo teatrale ma nel contempo di malattia e perversione, ci incute sin dall’inizio una sensazione di disagio ed inquietudine. Quarti di carne sanguinolenta e gocciolante si insinuano in ogni angolo dell’allestimento. Camuffati da arredamento ed oggettistica, divengono una presenza insistente, quasi un messaggio subliminale che, assieme al rosso colore del sangue, ci assilla per tutta la messa in scena. Penetrando nelle menti diviene ossessione, per il pubblico come lo è gia per tutti i personaggi del dramma, che lottano per quella famosa libbra di carne, tanto bramata sia dal regista(che vorrebbe restituire a Shylock la libbra che gli è stata negata cinquecento anni fa), sia dal mercante (che vorrebbe acquistare un altro pezzo speciale da aggiungere alla sua collezione di vittime).
In questo clima marcio che odora d’aria stantia, vengono trattati temi diversi e cruciali come quello della sacralizzazione del denaro, quello dell’omosessualità, quello della legge, ossia quello della giustizia da applicare secondo i casi, ma sempre piegata al volere del denaro e del potere. Inoltre emerge con somma forza espressiva il tema della diversità e del razzismo, sottolineato e conclamato con somma protesta. Sono temi che appartengono ad ogni tempo, e che in ogni tempo risuonano in modo particolare.
A sdrammatizzare l’intensità del dramma, oltre alle favolose musiche dei Queen, Pink Floyd ed altri grandi della musica mondiale, aiutano i costumi ideati da Elisa Savi. Dalle sapienti leggerezze e trasparenze create per gli abiti delle donne, ai completi tremendamente kich degli uomini, saturi di paillettes e luccichii. Il tutto però crea un’armonia di scena divertente, un gioco logico ed illogico che distrae lo spettatore dalla pesantezza del trucido tema, portandolo sulle note del ‘musical’ che ci alleggerisce l’anima.
Una macchina teatrale perfetta quella costruita da Moni Ovadia, tutti gli ingranaggi girano in perfetta armonia tra di loro, musiche (Moni Ovadia Stage Orchestra), scene, costumi, luci e suono hanno creato e suscitato emozioni profonde, che in alcuni istanti hanno commosso.

SITO UFFICIALE

 

SHYLOCK
Il mercante di Venezia in prova

autore Roberto Andò e Moni Ovadia
da William Shakespeare
scene Gianni Carluccio
costumi Elisa Savi
regia Roberto Andò e Moni Ovadia