TAORMINA BNL FILM FESTIVAL 2002
notizie dalle altre sezioni del festival



C'ERA UNA VOLTA IL CINEMA
TRIBUTO A SERGIO LEONE


Evento speciale del festival, in questa giornata di chiusura, il documentario su Sergio Leone "C'ERA UNA VOLTA IL CINEMA", a cura di Gianni Minà, dove, soprattutto attraverso il racconto dello stesso regista, si cerca di esplorare il cinema di un artista così importante da aver creato un genere - lo "spaghetti western" - celebre in tutto il mondo. E Leone racconta molte delle sue scelte, di come il suo cinema sia stato influenzato dalla sua infanzia - trascorsa, perlopiù, sulla scalinata di Viale Glorioso a Roma - e di come per lui, figlio d'arte (il padre era un famoso regista di cinema muto e la madre un attrice), fosse assolutamente naturale vivere la vita in immagini. Quello che emerge da questa pellicola è il ritratto di un uomo molto colto e appassionato, ma anche semplice, nella sua visione schematica della vita, che divide il mondo in buoni e cattivi. E questo è anche quello che traspare dai suoi film, quando il western diventa un palcoscenico scenografico di vita, in cui i personaggi incarnano dei sentimenti, sempre molto definiti, che si scontrano e si incontrano senza mai confondersi. Ma il documentario prende soprattutto in considerazione "C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA": "E' un film autunnale e malinconico e infatti l'ho girato con la barba bianca" dice Leone, confermando la netta sensazione che questo suo ultimo capolavoro dà e cioè quella di essere una specie di testamento spirituale, dove tutti i temi più cari a Leone - dalla memoria al tradimento, dall'amicizia all'amore - si mischiano e trovano una loro collocazione, riuscendo a sembrare, per la prima volta, davvero integrati.


FRANCESCA MANFRONI


MARILYN: THE LAST INTERVIEW

Commovente testimonianza quella di questo documentario sull'ultima intervista fatta a Marilyn Monroe dal giornalista di Life, Richard Maryman, proprio due giorni prima della scomparsa dell'attrice, il 5 agosto 1962. Il tema dell'intervista era il successo, tormento e gloria di Marilyn: "Il successo è come il caviale: è buonissimo, ma se ne mangi troppo ti viene la nausea". Ma l'intervista, col passare del tempo (l'incontro è durato ben 8 ore), si trasforma in una chiacchierata tra amici. E mentre la voce di Marilyn diviene sempre più impastata ("Marilyn non ha mangiato niente per tutto il tempo ed ha bevuto solo Champagne" dice Maryman) e la sua risata più dirompente, emergono anche tante amarezze, come quella di essere schiava del suo successo: "In certi giorni difficili penso che sarebbe bello essere una donna delle pulizie", dice pensierosa, come se il peso della sua popolarità fosse la causa principale della sua inquietudine. Malgrado ciò lo stesso Maryman afferma di non aver colto nessun segnale del gesto che l'attrice avrebbe compiuto solo due giorni dopo: "Negli anni ho riascoltato mille volte questo nastro, ma non riesco a trovare tracce della sua intenzione di togliersi la vita." Per Marilyn, d'altronde, l'unica cosa che contasse era quella di essere capita ed amata da tutti: dagli amici, dai suoi uomini e dal pubblico. Per questo le sue ultime parole di quell'intervista furono: "Non so se si capirà tutto quello che ho detto… Però, la prego, non mi faccia sembrare ridicola".

FRANCESCA MANFRONI



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