VIOLENT FEMMES
Bologna, Estragon, 01 Giugno 2006
Prima di sentirli dal vivo non immaginavo di vedere i Violent Femmes in
grande forma: dopo più di dieci anni di assenza dalle nostre parti e senza
un album nuovo in uscita (giusto un best, almeno da quel che sò), un
legittimo dubbio poteva pure starci. Mi sono dovuto ricredere già dalle
prime canzoni, ad esempio all'ascolto di una delle loro più conosciute hits,
la classicissima "Blister In The sun" il cui riff iniziale è stato accolto
da un boato dei presenti ed eseguita magistralmente ma, anche, dalla
particolare - e si sapeva - voce di Gano, eccellente dal vivo. Il trio, con
i membri originali (Gordon Gano alla voce, Brian Ritchie al basso e Victor
DeLorenzo alla batteria) è stato, a seconda dell'esigenza della canzone,
coadiuvato o meno dalla presenza degli "Horns Of Dilemma", la backing band
degli americani che di volta in volta (album, tour) cambia organico ma non
il nome. Così, tra un brano e l'altro, le chitarre usate diventavano due
come nell'energetica cover dei T-Rex "Children Of The Revolution" o
scomparivano completamente a favore di un violino (suonato da Gordon) per la
splendida "Good Feeling", canzone messa in chiusura nel leggendario debutto
dell'83. Dall'album omonimo sono state ripescate molte perle -in fin dei
conti i Violent Femmes festeggiano 25 anni di attività e il loro meglio è
lì, nel primo disco- : "Kiss Off", "Please Do Not Go", Add It Up" e "Gone
Daddy Gone". Hanno trovato spazio pure "Girl Trouble", "Gimme The Car",
"American Music" o la più recente "Freack Magnet" allora incisa senza
DeLorenzo il quale è parso il più in forma dei tre: mentre Gano si limitava
a sorridere e Ritchie ogni tanto a conversare col pubblico cimentandosi in
un discreto italiano, Vittorio (così chiamato dal bassista) non è stato
fermo un attimo per tutto lo show, si spostava da una parte e l'altra del
palco (suona in piedi una rudimentale batteria, alla Maureen Tucker)
coinvolgendo gli spettatori e pure i suoi colleghi ad esempio nel tentativo
(riuscito) di tenere il ritmo di certe canzoni. L'attitudine dei Violent
Femmes è simile a quella dei buskers: potrebbero tranquillamente fare dello
skiffle in una piazza ed essere apprezzati come abili intrattenitori ma loro
però sono stati baciati dalla fortuna e sono popolari e non casualmente; la
loro intuizione di rivalutare le radici in maniera personalissima in un
periodo storico in cui nella natia America come in Inghilterra ci si stava
dirigendo verso altri lidi musicali ha, di fatto, aperto nuove strade ad un
genere che ora pare esistere da sempre ma in verità c'è grazie a loro.
voto alL'ESTRAGON:
28/30
voto aI VIOLENT FEMMES:
30/30
voto al pubblico: 30/30
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