di Andrea Canella

VIOLENT FEMMES

Bologna, Estragon, 01 Giugno 2006

Prima di sentirli dal vivo non immaginavo di vedere i Violent Femmes in grande forma: dopo più di dieci anni di assenza dalle nostre parti e senza un album nuovo in uscita (giusto un best, almeno da quel che sò), un legittimo dubbio poteva pure starci. Mi sono dovuto ricredere già dalle prime canzoni, ad esempio all'ascolto di una delle loro più conosciute hits, la classicissima "Blister In The sun" il cui riff iniziale è stato accolto da un boato dei presenti ed eseguita magistralmente ma, anche, dalla particolare - e si sapeva - voce di Gano, eccellente dal vivo. Il trio, con i membri originali (Gordon Gano alla voce, Brian Ritchie al basso e Victor DeLorenzo alla batteria) è stato, a seconda dell'esigenza della canzone, coadiuvato o meno dalla presenza degli "Horns Of Dilemma", la backing band degli americani che di volta in volta (album, tour) cambia organico ma non il nome. Così, tra un brano e l'altro, le chitarre usate diventavano due come nell'energetica cover dei T-Rex "Children Of The Revolution" o scomparivano completamente a favore di un violino (suonato da Gordon) per la splendida "Good Feeling", canzone messa in chiusura nel leggendario debutto dell'83. Dall'album omonimo sono state ripescate molte perle -in fin dei conti i Violent Femmes festeggiano 25 anni di attività e il loro meglio è lì, nel primo disco- : "Kiss Off", "Please Do Not Go", Add It Up" e "Gone Daddy Gone". Hanno trovato spazio pure "Girl Trouble", "Gimme The Car", "American Music" o la più recente "Freack Magnet" allora incisa senza DeLorenzo il quale è parso il più in forma dei tre: mentre Gano si limitava a sorridere e Ritchie ogni tanto a conversare col pubblico cimentandosi in un discreto italiano, Vittorio (così chiamato dal bassista) non è stato fermo un attimo per tutto lo show, si spostava da una parte e l'altra del palco (suona in piedi una rudimentale batteria, alla Maureen Tucker) coinvolgendo gli spettatori e pure i suoi colleghi ad esempio nel tentativo (riuscito) di tenere il ritmo di certe canzoni. L'attitudine dei Violent Femmes è simile a quella dei buskers: potrebbero tranquillamente fare dello skiffle in una piazza ed essere apprezzati come abili intrattenitori ma loro però sono stati baciati dalla fortuna e sono popolari e non casualmente; la loro intuizione di rivalutare le radici in maniera personalissima in un periodo storico in cui nella natia America come in Inghilterra ci si stava dirigendo verso altri lidi musicali ha, di fatto, aperto nuove strade ad un genere che ora pare esistere da sempre ma in verità c'è grazie a loro.

voto alL'ESTRAGON: 28/30

voto aI VIOLENT FEMMES: 30/30
 

voto al pubblico: 30/30