di Andrea Canella

SHELLAC

Bologna, Estragon, 06 Giugno 2006

Gli Shellac sono il terzo gruppo creato dal produttore di culto Steve Albini (Nirvana, Songs:Ohia, Pixies, Wedding Present, Mogwai, PJ Harvey tra gli altri), dopo le esperienze passate nei Big Black e Rapeman. Il progetto Shellac, sia nella dimensione in studio che in quella live, prende vita come impegno secondario alle priorità dei tre membri. Non c'è da stupirsi quindi, se ci si ritrova il terzetto di Chicago dalle nostre parti senza un album nuovo da promuovere e con l'ultima uscita discografica risalente all'ormai lontano 2000. Cosa pensi Albini dell'industria musicale è risaputo e questa band è la summa del suo credo: autogestione nella promozione, nell'attività dal vivo e nessun tempo limite da rispettare, sia per la pubblicazione di albums (priorità comunque al vinile rispetto al formato cd), sia per l'attività concertistica. Da sempre - da quando esiste il gruppo - la parte ritmica è formata dal bassista Bob Weston e dal batterista Todd Trainer, quest'ultimo già visto di recente dalle nostre parti con Scout Niblett. Due date soltanto per l'Italia: una a Catania (con gli Uzeda-ITA-), l'altra a Bologna e in due giorni lavorativi: l'Estragon di conseguenza risulterà riempito ma solo in parte, peccato. Parlando della performance bolognese gli americani, supportati dai validi Three Second Kiss (ITA), hanno attinto in egual misura dai tre album editi fino ad ora, suonando quindi vari pezzi di "At Action Park", il loro capolavoro. Questi quarantenni dal vivo sono parsi in ottima forma; Trainer si è dimenato sulle pelli mostrando le sue grandi doti di musicista così come Albini, il quale, ha pure una particolare presenza scenica: oltre ad allacciare la chitarra avvolta dalla cinghia a modo di cintura, il suo volto da "bravo-ragazzo-occhialuto" contrasta con un look tutt'altro che rassicurante. Weston ha flirtato col pubblico chiedendo, tra una pausa e l'altra, se qualcuno avesse delle domande da porgli: uniche richieste? L'età (quaranta), se fosse sposato (sì) e quanto pesasse (ha glissato). è stato un bel siparietto. Giusto per restare coerenti e per nulla falsi, a fine concerto Steve ha evitato l'uscita di rito dal palco per poi tornare a fare i bis, semplicemente dicendo che mancavano tre pezzi e che poi tutto sarebbe finito, e così è stato. Fedeli all'anti-divismo i tre, a spettacolo concluso, sono scesi tra il pubblico per firmare autografi e far foto coi fans rendendo felici molti dei presenti (sottoscritto compreso), rimasti ad aspettarli nonostante il tardo orario.

voto alL'ESTRAGON: 28/30

voto aGLI SHELLAC: 27/30
 

voto al pubblico: 26/30