di Diego GRASSEDONIO

The Necks

The Basement, Sydney 13 Marzo 2007

Ascoltare i "The Necks" dal vivo era una di quelle cose che aspettavo impazientemente da tempo.
Cult band australiana che senza troppa pubblicità, quasi in punta di piedi e senza far rumore, ha registrato ben tredici album creandosi una reputazione formidabile. Vincitrice di due ARIA award come best jazz album con "Drive by" e con il recentissimo "Chemist" , nonchè dell'Australian Jazz Award's Best Jazz Group negli ultimi due anni.
Ho l'opportunità di vedere il trio australiano composto da Chris Abrahams (piano), Tony Buck (batteria) e Lloyd Swanton (basso) esibrsi al The Basement, locale storico di Sydney, punto di riferimento fin dagli anni '70 per il jazz e i dintorni.
Pressochè imossibili da etichettare: post-jazz, post-rock, avant garde, minimalista, ambient... usando parole di William Blake: "'è vedere un mare in una goccia d'acqua, un mondo in un granello di sabbia, un cielo in un fiore selvatico. è tenere l'infinito nel palmo di una mano, l'eternità in un'ora."
E' un'esperienza sonora in cui ci viene suggerito quasi sottovoce un nuovo approccio alla musica, all'ascolto.
Ogni loro esibizione dal vivo è un viaggio emozionale verso una meta sconosciuta, tutto completamente improvvisato, nessuna scaletta nè struttura preconfezionata...tutto può accadere quando salgono sul palco e semplicemente si guardano negli occhi...
Ogni loro performance genera un universo musicale precedentemente inesistente ed irripetibile, le cui vibrazioni rimarranno irragiungibilmente sospese nell'aria...
Due set da quarantacinque minuti caduno in cui non esistono brani da suonare, intesi come agglomerato di note, accordi, strofe e ritornelli, è un susseguirsi di suoni ipnotici, magici che partendo da un approccio minimale si sviluppa, raggiunge un climax e poi si riavvolge in se stesso per scomparire.
Un concetto di fare musica che rispecchia la terra da cui provengono. Ritmiche dilatate e rarefatte, come in un walkabout attraverso lo sterminato outback australiano dove, passo dopo passo, impercettibilmente ed inesorabilmente cambia l'orizzonte che ci circonda.
Semplicemente geniali... praticamente perfetti!!
 

voto: 29/30