di Andrea Canella

MIDLAKE - ROBERT GOMEZ - FIONN REGAN
Bologna, Il Covo, 21 Ottobre 2006

L'etichetta Bella Union confeziona un tour europeo con tre tre dei suoi artisti in scuderia portandoli in giro anche in Italia con due tappe, Bologna e Roma. Il gruppo di punta, gli americani Midlake, sono supportati da due cantautori, Robert Gomez e Fionn Regan. Gomez, primo a salire sul palco, è accompagnato da una band la cui line-up classica - basso batteria e chitarra (suonata da lui) - ha in aggiunta un violino la cui importanza sonora non è secondaria. Nonostante il poco tempo a disposizione, il texano ha dato buona prova di sè. Le atmosfere sognanti della sua musica come la sua voce malinconica hanno fatto intendere di aver di fronte un giovane da tener d'occhio. Fionn Regan, dublinese, sale invece da solo sul palco con la sua chitarra acustica e fa subito capire che gli accostamenti, a mostri sacri come il primo Dylan o Nick Drake, forse saranno eccessivi ma non del tutto fuori luogo. Fionn confeziona piccole gemme folk, nulla di nuovo sia chiaro, ma con grande stile e gusto. Purtroppo, poco il tempo a disposizione anche per lui prima dello show dei tanto attesi Midlake: il quintetto di Denton (Texas) giunge per la prima volta nel nostro paese proponendo in grande parte materiale del loro secondo e recente album "The Trials Of Van Occupanther". Per tutto lo show la musica sarà accompagnata dalle immagini proiettate alle spalle dei musicisti, per ogni singolo brano, infatti, è stato creato un video. Scene in bianco e nero, sfuocate di persone ammalate che fuggono dall'ospedale o sagome animate che scrutano la natura, sono solo una parte della grande ricercatezza visiva studiata da questi americani. Immagini che con la loro musica si sposano alla perfezione rendendo unico e inseparabile l'impatto visivo da quello sonoro. Le canzoni poi, eseguite dal vivo non perdono quel pathos che la ricercatezza dello studio poteva compromettere nella dimensione live. Parlo di brani come "Head Home", "Van Occupanther" o "Young Bride", belli in tutte le loro forme e sfaccettature. Solo la prima traccia del nuovo disco, "Roscoe", rende meno del previsto, infatti le chitarre elettriche sono state messe troppo in disparte e quando utilizzate il loro volume era troppo basso rispetto agli altri strumenti, perdendo così robustezza in un suono che comunque non ha bisogno di ruvidezza per esprimere il suo meglio. I Midlake non hanno deluso e ci si augura di rivederli presto dalle nostre parti, sperando sempre di incontrarli in posti come questi, piccoli club per grandi band.
 

voto al COVO: 28/30

voto a Fionn Regan: 26/30


voto a Robert Gomez: 26/30


voto ai midlake: 28/30

 

voto al pubblico: 27/30