Sono passati ormai tredici anni da quando sull’allora VideoMusic veniva
trasmesso in rotazione il video di “Suds&Soda”, primo singolo dei dEUS: band
di Anversa oggi in concerto al Velvet. Tredici anni da quando io e un’amica
impazzite per “Suds&Soda” e “Hotellounge” tormentammo il proprietario del
negozio di dischi che non ebbe vita facile da quando cominciammo a
presentarci più volte a settimana per chiedergli “è
ARRIVATOOO???”.
Il gruppo belga era parecchio sconosciuto, aspettammo mesi prima di poter
stringere tra le mani il tanto sospirato album di debutto “WORST CASE
SCENARIO”.
A metà anni ’90 i dEUS erano: Tom Barman (voce, chitarre), Stef Kamil
Carlens (basso e voce), Klaas Janzoons (violino, tastiere, percussioni) e
Jules De Borgher (batteria).
Da vera e propria fan quattordicenne non potevo non avere una preferenza tra
i componenti del gruppo, scelsi il bassista Stef Kamil Carlens (basso e voce
del martellante FRIDAY, FRIDAY, FRIDAY in suds & soda). Ma la scelta fu
sfortunata: Carlens nel 1997 lasciò la band per dedicarsi a dei progetti
alternativi.
Ottenere “MY SISTER IS MY CLOCK” (Ep del ’95) e “IN A BAR UNDER THE SEA”
(1996, da cui “Little arithmetics”) fu più semplice, “THE IDEAL CRASH” una
passeggiata.
Dopo quasi sei anni di silenzio la band, più volte sul punto dello
scioglimento, nel 2005 pubblica il quarto album “POCKET REVOLUTION”, con una
rinnovata formazione: Tom Barman, Klaas Janzoons, Stèphane Misseghers
(batteria, percussioni, voce), Alan Gevaert (basso) e Mauro Pawlowski
(chitarra, voce).
A tre anni di distanza questi stessi protagonisti ormai assodati pubblicano
VANTAGE POINT ed il nuovo tour della band li porta per la quarta volta al
Velvet di Rimini.
Arrivo con due fedelissime compagne per le ventidue in punto, fuori non c’è
praticamente nessuno ed entriamo senza problemi...vicino al palco si e no 50
persone ma pian piano qualcuno arriva. Il pubblico è prevalentemente
maschile e credo composto da veterani.
Tom Barman passa di fianco a noi e scompare nel buio pre concerto del
Velvet.
Eccoli sul palco, il gruppo “svolta” della mia adolescenza! Barman è in gran
forma con gli anni sembra ringiovanire e non posso fare a meno di notare che
Klass (un tempo il belloccio del gruppo)è un tantinello appesantito...
I dEUS aprono il concerto con “When She Comes Down”, prima traccia di
Vantage Point dai suoni indovinati per trasportarci pian piano dentro al
concerto. Per niente brillante invece la scelta della mia postazione di
fianco alle casse dato che mi immedesimo nella batteria su cui Misseghers
scandisce il tempo. Faccio qualche scalino sulla destra e decido di godermi
il concerto dall’alto e allargare la mia visuale oltre che al gruppo anche
verso il pubblico. Intanto la band esegue “Is A Robot” pezzo più energico e
dai cori graffianti.
Cambio di chitarra e sigaretta (già accesa) per Tom GRAZIEEEE: è il momento
di “Istant Street” (The ideal crash) ed ecco che oltre all’ambiente
cominciano a scaldarsi gli animi, soprattutto quelli dei più affezionati...
Un altro passo indietro con “Fell off the floor, man” da (In a bar under the
sea) e poi si torna al presente con “Slow” singolo dell’ultimo lavoro che
vanta la partecipazione di Karin Dreijer Andersson dei Knife, i cori
coloriti dal vivo perdono un pò.
Arriva “Smokers reflect” delicata ballata che regala tutt’altra atmosfera: è
un pezzo che emoziona. L’intro di “Theme from Turnpike” equivale ad uno
schiocco di dita che ci risveglia e prepara il terreno per il funky
elettrico di “The Architect”, pezzo assolutamente atipico per la band ma
decisamente trascinatore: cattura il pubblico che saltella e agita le teste.
La carica continua con “Favourite games” ma subito dopo ci si perde nelle
dolci note di “Magdalena”. Ai dEUS piace viaggiare su più velocità, e a noi
piace il loro sound versatile.
Calano le luci su “Nothing really ends”, Barman è sul bordo del palco con un
riflettore puntato, “Bad timing” e “If you don’t get what you want” chiudono
la parentesi dedicata a Pocket Revolution.
Siamo ai saluti finali e indovinate cosa salta fuori? “Friday, friday,
friday, friday... And there's always something in the air but sometimes,
suds & soda mix OK with beer can I, can I break your sentiment?” E qui ho la
conferma che il pubblico è composto da veterani.
I deus salutano e lasciano il palco ma come da copione si invoca il bis,
d’altronde lo spintone nel passato che ci ha dato “Suds & Soda” non può
certo chiudere il concerto. Non si fanno attendere troppo e riprendono con
“Little Arithmetics” per poi darci un ultimo assaggio di Vantage Point con
“Oh Your God”, pezzo a due velocità interpretato da un Barman imbizzarrito.
Breve pausa chiaccherata, l’unica di tutto lo show, in cui il nostro
eclettico frontman si rivolge al pubblico e dice che dopo lo show faranno
visita a chi persisterà nelle danze...
Con una sentita “Roses” e la ruggente “Mortichachair” si chiude così la
tappa Riminese dei dEUS, tra pezzi energicamente rumoreggianti e ballate.
La band belga non concede alla fetta più romantica del pubblico nè la
nostalgica “Hotellounge” nè la nuova sviolinata con piano e chitarre
elettriche di “Eternal Woman”, nessuna traccia nemmeno degli inediti di cui
accennavano in un articolo. Ma siamo comunque soddisfatti. Il pubblico si
ridistribuisce... nella dancefloor l’unico a farci visita è Pawlowski, balla
da solo col suo drink in mano, gli rubo una foto... un mezzo busto male
inquadrato, mi correggo: un suo mezzo busto e la mia testa visto che gli
arrivo difficilmente alla spalla. Lo lasciamo che balla di gusto “The
beautiful people” dei Marylin Manson... ma forse questo dettaglio era meglio
tralasciarlo..
voto alL'ACUSTICA:
30/30
voto a dEUS:
28/30
voto al pubblico: 27/30
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