BLACK DICE
Bologna, Il Covo, 07 Aprile 2005
I Black Dice sono, da qualche tempo, una delle band punta di quel che si può
definire "experimental avant-rock" o qualsiasi altra definizione che mescoli
radici rock con la sperimentazione del suono tramite loop, feedback di
strumenti convenzionali o aggeggi esclusivamente analogici, con pura
improvvisazione sonora. Nascono come quartetto e dagli esordi
pseudo-hardcore dell'ormai lontano '97, sono passati negli anni a
destrutturare completamente il concetto di forma-canzone in una creatura
musicale svincolata da ogni regola lineare, lasciando libero sfogo a jam
sonore intrise di noise, ritmi industriali e trance psichedeliche condite da
proiezioni video ad accompagnare questo viaggio sonoro. I Black dice
appartengono a quella categoria di band la cui linea artistica è in bilico
tra genialità e puro nonsense, tra innovazione e puro rumore fine a se
stesso: é sicuramente difficile se non ostico ascoltare i loro lavori in
studio ma nonostante ciò è una fortuna che esistano gruppi così. I Black
Dice sono da apprezzare più dal vivo che su disco: ogni loro show è
un'esperienza unica e irripetibile e già per questo meritevole di essere
presa in considerazione. I ragazzi di Rhode Island (Providence) stasera si
sono presentati come tre giovani dall'aspetto freak, che prima di sentirli
suonare, chiunque scambierebbe più per dei componenti ("uncool") di un
gruppo indie-rock qualsiasi che per un trio sperimentale. Appena saliti sul
palco gli americani inizieranno a creare un muro sonoro ricco di feedback e
cacofonia -molto debitore dei primi Sonic Youth, Boredoms e di tutto quel
noise bianco che tanto pare riscoperto e di "moda" ai giorni nostri - per
poi lasciare il caotico rumore a qualcosa di più "pulito"; passaggi shoegaze
e simil psichedelici lasceranno spazio a mantra vocali e loop chitarristici
accompagnati da ritmiche beat molto lineari. Questo concerto - praticamente
un'unica suite, della durata di un'ora circa - è parso meno interessante
verso la fine quando questa jam strumentale dall'istintività si è
trasformata in un qualcosa di più cervellotico: certo più ascoltabile ma
anche maggiormente scontato. Per tutto lo show, come gia detto in
precedenza, immagini astratte e molto colorate sono state proiettate come
accompagnamento visivo ai suoni prodotti dai nostri, completando il binomio
audio/immagine che pare molto importante in gruppi fuori dagli schemi come
questi. Tutto sommato uno spettacolo interessante ma che può essere stato
apprezzato dagli amanti della sperimentazione sonora come detestato da chi
si aspettava qualcosa di più "fruibile all'ascolto"; parrà una banalità da
dire ma davvero per band come queste non esistono mezze misure: o li si ama
o li si odia.
voto al COVO:
28/30
voto ai BLACK DICE:
de gustibus../30
voto al pubblico: 24/30
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