roma fiction fest VII edizione
Auditorium Parco della Musica, 28/Set - 03/Ott
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intervista a igor maltagliati regista della serie web "Il Bastardo Innocente" |
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scheda I pagina ufficiale I igor maltagliati |
Kinematrix intervista Igor Maltagliati, regista della
serie web "Il Bastardo Innocente", proiettata ufficialmente il 1mo ottobre
in occasione del Roma Fiction Fest presso il Teatro Studio dell'Auditorium
Parco della Musica.
IGOR MALTAGLIATI:
Mi fa piacere, ovviamente. Significa che posso aspirare a fare questo lavoro
con un minimo di dignità e qualità. Ma c’è da aggiungere una postilla:
ovvero che sono anni che avrebbero dovuto notarmi. Nel senso che se non
avessi avuto la possibilità
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in termini di tempo e denaro per quanto poco sia stato investito
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oggi non esisterebbe “Il
Bastardo
Innocente”
e nemmeno il lungometraggio The
sweepers, che ho appena finito di girare in lingua inglese. E poi
non ho ancora capito se si tratti di vero riconoscimento o di curiosità…
Come a dire: “Chissà chi è questo fiorentino che pretende di fare il
regista? Che vuole? Che ci fa tra noi registi romani super ammanicati? Mica
intenderà farci concorrenza?” Se ti suona polemica la mia uscita, è solo
perché forse un pochino lo è. In verità sono molto felice e credo di aver
sudato ogni minuto di attenzione che mi dedicano. Nasce grazie a un’intuizione del mio socio nonché attore protagonista della serie, Alessandro Parrello. Io sono un conformista in fondo e “Il Bastardo Innocente” era nato come copione cinematografico. Alessandro ha dovuto sudare sette camice per convincermi a trasformarlo in una serie. Ancora lo odio un po’ per questo. Ma io mi sono vendicato girandolo “quasi” come un film. Così impara! Mi rode ammettere tuttavia che i risultati e le attenzioni di tutti gli stanno dando ragione. Quali sono oggi le difficoltà che incontra un giovane cineasta che vuole fare cinema o che si appresta ad entrare in una fetta del mercato cinematografico in piena sperimentazione come quella delle fiction e delle serie web in Italia? Non lo so, non sono più così giovane. Andrebbe chiesto a chi ha 20-25 anni. Comunque quello che penso è che in un Paese che sminuisce la cultura, che considera l’audiovisivo un’industria di serie Z e ad alto rischio, sia sempre più difficile crearsi uno spazio artistico. E come se non bastasse le major - pur blaterando di essere apripista di giovani promesse - sono in effetti unicamente interessate ai propri introiti. Cosa comprensibile, basta che non fingano di essere filantropi. Tu sei anche sceneggiatore, sia di cinema che di teatro: solo per citare alcune tue esperienze significative: nel 2004 hai preso parte, insieme a Federico Greco e a Roberto Leggio, alla sceneggiatura del film Road to L. (Il mistero di Lovecraft), che ha vinto Il Fantafestival nel 2005, e sempre con Federico Greco sei autore del cortometraggio ironico-horror Nuitamerichen che vede nel cast la partecipazione di Gianmarco Tognazzi, Regina Orioli e Fausto Sciarappa. Sempre come sceneggiatore ti abbiamo visto al RIFF 2012 con Cane Pazzo per la regia di David Petrucci. Cosa puoi dirci di quest’esperienza o, più in generale, del tuo lavoro di sceneggiatore? Dico che è uno dei lavori più affascinanti del mondo, ma anche uno dei più difficili, ardimentosi ed enigmatici. È anche e soprattutto uno dei più sottovalutati, ovviamente in Italia. In paesi meno pressappochisti l’autore è portato in palmo di mano poiché la sceneggiatura è lo scheletro, la base che sostiene l’intera opera cinematografica. Da una pessima scrittura non verrà mai un buon film, nemmeno se lo dirige Spielberg. Mentre da un copione di ferro, difficilmente si può tirar fuori un pessimo film. Si crede generalmente che la scrittura sia alla portata di tutti, ma è una menzogna assurda. È in effetti molto più facile imparare l’arte della regia, che mantiene in sé ancora moltissimo del vecchio artigianato, che diventare grandi scrittori dal nulla. Non basta il talento per sceneggiare: serve cultura, disciplina, duro lavoro e aver visto e letto centinaia di film. Questo è perlomeno quello che penso io, sia chiaro. Qual è il tuo genere (o i tuoi generi) cinematografico di riferimento e chi consideri i tuoi maestri? Non ho un genere. Amo i bei film, a prescindere dal loro “ambito” drammaturgico. Ma se devo espormi, sicuramente i film cosiddetti “di genere” mi divertono sempre. Western, thriller, horror, gangster, musical… Adoro anche i film drammatici e le commedie, ma per appassionarmi devono essere davvero ben fatti. Maestri? Non imito nessuno, non ne sono capace. Sebbene ammiri profondamente geni del calibro di Hitchcock, Leone, Tarantino, Fellini, Malick, Coppola, Spielberg, Visconti, Kurosawa, Cronenberg, Lynch, Thomas Anderson… e decine di altri, non posso citarli tutti. Dove e a partire da quando potremo vedere le puntate de “Il Bastardo Innocente”? Su Flop Tv, canale web della FOX, subito dopo l’anteprima al Roma Fiction Fest del 1°ottobre. Verranno mandati in onda due episodi alla volta e ogni due settimane verranno proiettati i due successivi, fino ad arrivare a 12 puntate.
Progetti per il futuro? (So che hai già qualcosa in cantiere)
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VII ROMA FICTION FEST Parco della Musica, 28/Set - 03/Ott 2013
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