romaeuropa festival 2013

the art reacts.

Fondazione Europa 25/09-24/11 2013

 

cani

GOOD VIBRATIONS

dna2013

  di Azzurra SOTTOSANTI

> scheda

I’m picking up good vibrations/She’s giving me excitations /I’m picking up good vibrations/ Good good good good vibrations/Gotta keep those loving good vibrations” cantavano i Beach Boys nel lontano 1966. Brian Wilson nella sua autobiografia racconta così la genesi di quel pezzo: “Da bambino mia madre mi raccontava che i cani possono percepire le vibrazioni degli esseri umani; quindi un cane abbaia se avverte che sono "cattive vibrazioni" quelle emanate da chi gli sta vicino”.
“Good vibrations”, realizzato dalla compagnia CANI in occasione del bando “Ripensando Theremin
- Percorsi di residenze creative per la danza contemporanea”, che invita ogni anno i coreografi italiani a confrontarsi con figure che hanno avuto una ricaduta nelle arti grazie alla loro forte tensione alla sperimentazione (e che quest’anno ha eletto vincitori per l’appunto i CANI) , prende le mosse da questo. Ma non solo. Il progetto è un omaggio alla vita del fisico e musicista sovietico e una reinterpretazione della sua più celebre creatura: il theremin.
Musicista e danzatore si muovono all’interno del “cerchio magico”, un campo magnetico disseminato di sensori e di dispositivi. Un microcosmo elettrificato nel quale le alterazioni provocate dal battito di mani del musicista-demiurgo animano i movimenti del danzatore, lo mettono in moto per riflesso condizionato, Oscillazioni corporee e acustiche, in un equilibrio delicatissimo che per nessun motivo deve essere infranto. Corpi che producono suoni, suoni che azionano corpi. La respirazione - affannata, ritmata, a tratti forzata - la fa da padrona, stabilendo i codici del linguaggio coreografico-sonoro e definendone il ritmo.
Nella performance dei CANI non c’è vibrazione cattiva, perché ogni vibrazione è funzionale a una scoperta, a un movimento, a un’indagine; alla messa in azione di un corpo umano fattosi emblema della contaminazione post-contemporanea. Corpo tecnologico, ibridato, elettrostimolato. Corpo ai limiti del postumano, eppure vicinissimo al cane di pavloviana memoria.
Il corpo riflette e si riflette sulle pareti a vetri dell’Opificio Telecom, creando un gioco di sdoppiamenti e sfaccettature. Dicotomie e ambiguità di un corpo umano diviso tra dolore e stupore, tortura e gioia, libertà e coercizione. Input e output.
Corpi che agiscono e sono agiti. La
modern dance che confluisce nella body art.
La chiamavano (e la chiamano ancora) arte concettuale.
Un’altra interessante nuova apertura sulla strada lastricata di banalità della creatività contemporanea.
27/30

DANZA – 50’
Opificio Telecom Italia, 27 Ottobre, ore 19:00
Progetto e realizzazione CANI
Coreografia e Regia Ramona Caia, Jacopo Jenna, Giulia Mureddu
Musica Francesco Casciaro
In scena Jacopo Jenna e Francesco Casciaro
Luci Roland van Ulden
Consulenza drammaturgica Carlo Cuppini
Organizzazione Luisa Zuffo
Produzione CANI, Spazio K_Kinkaleri, Armunia/Festival Inequilibrio, CSC Centro per la Scena Contemporanea/Casa della Danza di Bassano del Grappa, Centro Teatro Ateneo, Sapienza,Università di Roma, Fondazione Romaeuropa/Ente di Promozione Danza, L’arboreto - Teatro Dimora, Il Vivaio del Malcantone

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