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di Lucía Puenzo

Con Inés Efron, Germán Palacios

di Daniela MASE

Presente a Cannes nella sezione "Settimana della Critica" e vincitrice del Gran Premio della Giuria, Lucia Puenzo, figlia di Luis Puenzo, affermato regista e sceneggiatore argentino, debutta sul grande schermo con un’opera prima intensa, forte e di grande impatto emotivo: XXY, uscito in anteprima assoluta al Festival di Taormina, nella sezione "Oltre il Mediterraneo", racconta la storia di un’adolescenza problematica e dei primi innamoramenti di Alex, costretta a nascondere un segreto doloroso e troppo pesante per le spalle di una quindicenne.
L’XXY del titolo è la sigla che marchia la giovane protagonista, sigla simbolo di una diversità cromosomica che la rende ermafrodita, diversa agli occhi degli altri, presenza mostruosa, “specie in estinzione”.
Ambientato in uno splendido paesino della costa uruguayana, il film parla di un sofferenza intima e devastante, esplora la confusione del sé, confusione sempre difficile da gestire, ancor di più a quindici anni.
Quello di Alex (Inés Efron) è un doloroso percorso di iniziazione alla vita sessuale e alla scoperta turbata ma consapevole di istinti forti e contraddittori. Film molto fisico, centrato necessariamente sulla fisicità problematica della protagonista: il suo corpo continuamente rivelato dalle valenze androgine e ambigue è il centro propulsore della storia, la sua presenza affascinante ed enigmatica diventa fenomeno da baraccone per il paese, ed entità da proteggere per i suoi genitori. Non a caso la Puenzo sceglie come padre di Alex un biologo marino che cura specie in estinzione, occupandosi della loro salvaguardia e sopravvivenza.
Alex diventa per il padre una delle tante tartarughe moribonde arenate sulla spiaggia. Abbandonata Buenos Aires per un habitat più sicuro e protetto Alex, vita preziosa e unica da custodire, viene difesa e allontanata dalla violenza del mondo: l’intento del padre è tuttavia fallimentare: il percorso di maturazione della figlia sarà inevitabilmente quello del dolore, del rifiuto del proprio essere, uomo e donna contemporaneamente. Solo alla fine il padre chiamerà Alex “figlio” quasi a voler marcare definitivamente il riconoscimento di un’inevitabile ambiguità sessuale, ben lontana dall’essere risolta.
Pochissimi film hanno trattato il tema dell’ermafroditismo e nessuno l’ha fatto dalla prospettiva di un’adolescente che si inizia alla vita con il peso troppo gravoso di confusioni e incertezze senza uguali.
XXY è un film sulla diversità e sulla paura del sentirsi diversi, come singoli individui ma anche come esseri sociali e fuori da ogni retorica, accompagna la/il protagonista e, lo spettatore con lui, alla coscienza del dolore dell’accettarsi e del definirsi attraverso l’esperienza traumatica del rifiuto del proprio corpo.
 

Voto: 24/30

04:07:2007

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Regia: Lucía Puenzo
 Spagna/Argentina 2007, 91'
DUI: 22 giugno 2007
Genere: Drammatico