In seguito alla morte della moglie (West), Jonathan Rivers (Keaton) viene
avvicinato da un certo Raymond Price (McNeice), il quale sostiene di
possedere un’apparecchiatura capace di registrare le voci e le immagini
delle persone passate a miglior vita. Quando quest’ultimo viene ucciso da
ignoti, Jonathan si installa l’apparecchiatura in casa e, con l’aiuto di una
cliente e sostenitrice del singolare medium (Unger), riesce a intercettare
dei confusi messaggi in cui sua moglie lo informa di incidenti o omicidi
prima ancora che accadano. Presto emergerà che le vittime di questi episodi
sono tutte collegate a Price ed ai suoi esperimenti.
L’inglese Sax confezione con una certa cura questo thriller paranormale non
proprio originalissimo, ma deve fare i conti con una sceneggiatura (di Niall
Johnson) che fa le bizze fin dall’inizio. Oltre a dare spazio a personaggi
assolutamente inutili come il figlio e l’ex moglie del protagonista, lo
script trascura almeno un paio di regolette indispensabili per dare corpo a
film appartenenti a questo genere: una seppur generica spiegazione
pseudo-scientifica degli episodi che valicano i confini dell’ordinario e
un’iniziale, pure minima, reazione di rifiuto da parte dei personaggi che
per la prima volta hanno a che fare con essi. Ma se nella prima,
propedeutica parte tutto fila sin troppo liscio, nella seconda la storia si
ingarbuglia e si ripiega su se stessa mostrando di non sapere più che piega
prendere.
Peccato, perché fra inquietanti messaggi sussurrati e volti sfigurati che
compaiono all’improvviso sugli schermi dei computer, i momenti di sincero
spavento non mancano, e Sax si dimostra particolarmente abile a giocare con
i climax e le atmosfere. Da dimenticare, invece, la performance del redivivo
Keaton, restio a tradire la benché minima emozione.
Voto: 23/30
16:05:2005 |