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WARRIORS OF THE RAINBOW: SEEDIQ BALE di Wei Te-Sheng con Da-Ching, Umin Boya e con Landy Wen, Lo Mei-ling |
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1895-1945: l'isola di Taiwan è sotto la dominazione giapponese. Accanto alla maggioranza di cinesi Han, nelle zone montagnose risiedono tribù aborigene (Seediq) fortemente legate alle credenze e ai riti dei propri avi. La leggenda narra che, scoccata l'ora estrema, gli antenati avrebbero guidato gli spiriti dei Seediq Bale (eroi della tribù) attraverso un arcobaleno fino alla sommità della montagna. Nel 1930, Mouna Rudo, il capo di uno dei clan Seediq residenti a Wushe, si coalizzò con altri capi tribali Seediq organizzando una rivolta contro i dominatori giapponesi, nota come "Incidente di Wushe". L'insurrezione non diede risultati positivi: più di un centinaio di donne Seediq si impiccarono, al fine di alleggerire i mariti dal fardello di doversi prendere cura di loro. Sconfitti nel combattimento di terra, i giapponesi, ricorsero all’uso di aerei per lanciare gas tossici contro i ribelli. Davanti a una simile distruzione, Mouna Rudo si rese conto che la ribellione non sarebbe potuta proseguire e diede ordine ai suoi familiari di togliersi la vita, sparando personalmente alla moglie e a due nipoti. Saideke Balai è la storia dell'incontro/scontro tra due popoli, uno che crede negli arcobaleni (Seediq Bale), e un altro che crede nel sole (Giappone). E ciò prende la forma di una battaglia eroica a difesa della fede e della dignità. Per i ribelli Seediq, infatti, la cosa più bella del mondo era morire per difendere il proprio credo. Missione suicida, dunque, e non solo per quanto concerne il narrato. La pellicola di Wei Te-Sheng è il kolossal epico più costoso della storia taiwanese - 25 milioni di dollari - e il terzo lungometraggio del cineasta cinese (About July e Cape No.7), che vanta, per Saideke Balai, la presenza di John Woo tra i produttori (gli altri sono Terence Chang e Jimmy Huang).
A dare un ritmo incalzante
all'action di questo poema epico, l'utilizzo di una colonna sonora
composta dal celebre Ricky Ho - sua la musica di due lavori di Tsui Hark:
A Chinese Ghost Story: The Tsui Hark
Animation e The Legend of Ozu
- che tiene desta l'attenzione dello spettatore e conferisce, in
particolar modo alla scena della battaglia finale (della durata di 15/20
minuti), una sua maggiore ragione specifica: a essere un atto eroico non fu
tanto la ribellione dell’Incidente di Wushe di per sé, ma piuttosto il fatto
che fu una rivolta a difesa di un principio. Indipendentemente da qualunque
fosse stato l'esito della rivolta contro i giapponesi, i Warriors of the
Rainbow di Wei Te-Shung avrebbero marciato vittoriosi sul ponte
dell’arcobaleno verso il loro post-mortem. 02:09:2011 |
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