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“Non c’è un minimo di amore in quello che stiamo facendo e allora il
lavoro non è lavoro, gli amici non sono amici…”. Con questa frase Paola,
interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, comunica tutto il suo malessere al
marito, il quale si preoccupa solo dei problemi con i suoi colleghi e di
apparire una persona arrivata nonostante abbia molti debiti. La vita come
viene è un film ad episodi che si intrecciano tra loro sullo spiazzo di un
autogrill, in un ristorante di classe o ad un casello autostradale, come
accade alle nostre vite di tutti i giorni. Giorgia, la hostess
interpretata da Stefania Rocca, è una donna che desidera una maternità che
non vuole arrivare insieme al suo incostante Max, un dentista amante delle
armi. Stefania Sandrelli interpreta un’alcolizzata che porta una giornata
radiosa nella vita grigia di un professore di filosofia americano affetto
da una grave malattia. Alessandro Haber, è un musicista, nonché padre
premuroso di un ragazzo affetto da un disturbo ossessivo compulsivo.
Claudio Santamaria, un giovane geometra appena licenziato, interpreta il
marito di Lorenza Indovina. La regia risulta tanto pulita quanto anonima,
mentre il realismo al quale contribuiscono alcuni attori tra i più bravi
d’Italia, cede a causa di vuoti di sceneggiatura in qualche modo
necessari. Il film ad episodi è un territorio difficile nel quale
addentrarsi ed Incerti dimostra una certa incertezza (scusate la
cacofonia). Che questo abbia a che fare con le sue molteplici scelte nella
vita è cosa da dimostrare e forse è proprio la forza che spinge questo ex
avvocato nei difficili meandri della psiche umana. L’incertezza sembra
essere la cifra stilistica dell’analisi nel laboratorio di Incerti. I suoi
personaggi “fingono” di seguire un sogno che non importa raggiungere
(l’avvocatura?). In breve, un cast di attori di altissimo livello per una
serie di storie comuni, non sempre risolte ma legate insieme da un attento
realismo. Incerti afferma che il suo film “è il ritratto di un’umanità
sola ma mai rassegnata”. Il regista de Il verificatore e Prima del
tramonto, punta sui contenuti lasciando volontariamente dei vuoti
narrativi e toccando a tratti l’ingenuità. Emblematica è la scena in cui
Stefania Sandrelli si porta dietro la cattedra del professore durante la
notte, mentre fuori piove e nell’ubriachezza, ridendo, afferma una
disarmante verità: “Il significato della vita… è la vita”.
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Fabio SAJEVA
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DALL'ARCHIVIO DI KINEMATRIX
Il NapoliFilmFestival premia Stefano Incerti
Il regista napoletano Stefano Incerti riceverà il Vesuvio Award a margine della proiezione, in anteprima nazionale, del suo ultimo film La vita come viene, che avverrà giovedì 19 settembre, ore 21 circa, presso gli spalti del Maschio Angioino di Napoli. Nel cast della pellicola, prodotta Mario e Vittorio Cecchi Gori e distribuita da Medusa, Valeria Bruni Tedeschi, Alberto Gimignani, Alessandro Haber, Lorenza Indovina, Daniele Liotti, Maddalena Maggi, Tony Musante, Stefania Rocca, Stefania Sandrelli e Claudio Santamaria. "Non c'è un minimo di amore in quello che stiamo facendo e allora il lavoro non è lavoro, gli amici non sono amici…", sono queste le parole amareggiate di Paola (Valeria Bruni Tedeschi) di ritorno da una noiosa cena con i colleghi del marito, ma è chiaro che quella constatazione, come un campanello d'allarme, riguardi la loro vita. A casa scoprono che i figli lasciati soli con la baby-sitter sono scomparsi. Sarà nel breve intervallo di una notte che Paola, travolta dal dramma, andra' fino in fondo al rapporto con suo marito, scoprendo verità impensabili. C'è chi si sente per tutta la vita sprecato, come può esserlo un bravo musicista jazz (Alessandro Haber) che da sempre suona lontano da casa nei ristoranti alla moda dove anche Paola ha cenato. L'uomo non è più giovane. Nei ritagli di tempo compone convinto di meritare un giusto riconoscimento. Poi il concerto di un giovane talento e un cellulare dimenticato spento arrivano a sciogliere il nodo che l'uomo si porta dentro e che rimanda a qualcosa che esiste oltre il successo, la carriera, i soldi. Vite che si sfiorano e si compongono senza una logica apparente. Eppure ancora qualcuno ci prova per cercare un senso a quello che accade intorno. E' una sfida difficile anche per un professore di filosofia americano (Tony Musante) soprattutto se si ha a che fare con il dolore di una grave perdita, dolore diventato col tempo quasi nutrimento dell'anima stessa. Separato dalla moglie, è ormai rassegnato a vivere in solitudine finché qualcosa di inaspettato lo costringe a uscire dal guscio: l'incontro con una donna (Stefania Sandrelli) che porta dentro di sé una carica inconsapevole di tenerezza e che potrebbe diventare l'occasione per riprendere contatto con la realtà… Virtuale sembra essere, invece, il mondo di Max (Daniele Liotti), per il quale il lavoro, il sesso, il tempo libero, perfino la morte devono assumere i connotati del gioco, della competizione, a volte rabbiosa perché con il passare del tempo, diventa difficile "reggere" il vuoto interiore senza più contorni che si è costruito dentro e contro il quale la moglie (Stefania Rocca) disperatamente lotta per riportare il marito, lei assistente di volo, con i piedi per terra… Chi ha creduto di essere sempre stata una persona concreta è Marco (Claudio Santamaria), fino a quando non sarà licenziato. Un licenziamento improvviso che riuscirà a superare grazie al sostegno di chi prima "aveva perso di vista" permettendogli così di pensare ancora la futuro. NOTE DEL REGISTA "Una ricca periferia del Nord, un week-end come tanti altri, una borghese insoddisfatta, una romantica bibliotecaria, un professore bisognoso di affetto, un musicista deluso, un geometra appena licenziato e una hostess in cerca di maternità, ognuno con una propria vicenda ma tutti parte di un'unica storia. "La vita come viene" è il ritratto di un'umanità spesso sola ma mai rassegnata, un mosaico di anime alla ricerca del senso della vita. Amori, passioni, drammi tutti ravvivati dalla luce della speranza". |
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Achille CANFORA |
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