VENEZIA.66

 

VIAJO PORQUE PRECISO,

VOLTO PORQUE TE AMO

di Marcelo Gomes e Karim Ainouz
Brasile, 75'

 

Orizzonti

 

26/30

Un geologo viene mandato in una zona desolata dell’entroterra brasiliano per dei rilievi. Non lo vediamo mai: sentiamo la sua voce, e vediamo inquadrature tutte piuttosto leccate della terra in questione.
Il geologo parla, parla, parla. Si rivolge alla fidanzata, una botanica rimasta in città. La sua solitudine è, mooooooolto wendersianamente, correlata oggettivamente della perfezione algida e inerte delle immagini che vediamo sullo schermo.
Queste le premesse. Per un film mutuato da Wenders, si è visto di peggio. Il film si lascia vedere piuttosto bene, ma il problema è che, arrivati alla fine, le premesse sono rimaste le premesse. Il partito preso diaristico non si è mosso di un passo, e si è esibito bellamente dall’inizio alla fine senza colpo ferire. L’ultima inquadratura è, non a caso, quella di alcuni tuffatori che si buttano da altezze da capogiro: ciò che il film non ha mai fatto, preferendo restare rintanato nella perfezione inattaccabile del suo disegno strutturale. Nella malinconia un po’ facile di un soggetto che non può fare altro che contemplare un oggetto troppo compiuto in sé per essere avvicinabile, così come si pensa malinconicamente a un amore lontano.
Prendere o lasciare: un esperimento in qualche modo inattaccabile, post-wendersiano nel senso tutto sommato migliore e senza sgarri. Ma che proprio in questo trova anche i suoi limiti – che non basta qualche incursione antropologico-documentaristica (tipo le interviste alle prostitute) a redimere.
 

12:09:2009

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Venezia, 02/12 settembre 2009