verso l'eden

di Costantin Costa-Gavras

con Riccardo Scamarcio, Anny Duperey

di Chiara TOGNOLI

 

28/30

 

Il giovane Elias è il misterioso protagonista dell’ultimo film del regista greco Costa-Gavras che tocca il delicato tema dell’immigrazione clandestina con indiscusso garbo e una originale angolatura. Il film infatti, non svela niente della storia del protagonista, né il paese da cui proviene né il proprio vissuto. Di Elias lo spettatore non scoprirà assolutamente nulla, se abbia una famiglia al proprio paese, se possieda una cultura o se insegua un sogno da realizzare. L’unica cosa che conta (e che è rimasta al personaggio) è l’essere un immigrato clandestino in cerca dell’Eden in Europa. Questa scelta particolare produce un duplice effetto. Prima di tutto si crea per lo spettatore una sorta di verginità del punto di vista grazie al quale si sente a tutti gli effetti compagno di viaggio del povero Elias e ne scopre piano piano il carattere e la sensibilità senza nessun pregiudizio. Il cuore più nascosto del film sta forse nel rivelare come sia più facile apprezzare la natura di una persona quando si è liberi dalle impalcature dettate dalle condizioni sociali e, come in questo caso, razziali. L’altra interessante conseguenza è il prepotente accentramento sul protagonista. Dal momento in cui sbarcherà in terra straniera Elias sarà solo, senza soldi, senza bagaglio; spogliato delle proprie radici. Si riduce ad un corpo e a degli occhi che osservano un mondo nuovo, quello dell’Europa ricca e civilizzata. Molto silenziosamente (Elias non parla praticamente mai) il corpo del personaggio diventa il perno della storia. In un lento e quasi impercettibile crescendo subisce le attenzioni viziose sia della natura che dell’uomo. A partire dalla drammatica traversata per raggiungere l’Italia il corpo arriverà fradicio e stremato sulle spiagge di un villaggio turistico di nudisti, curioso contrappasso per cui chi ha tutto si spoglia per essere sé stesso. Dormirà all’addiaccio nella calura mediterranea del sud, tremerà di freddo abbandonato in camicia sulle vette delle Alpi svizzere, verrà svestito e rivestito dai personaggi che lo incontreranno e che proveranno in alternanza pietà, desiderio, dolcezza, rabbia, comprensione.
Nel lungo viaggio verso l’agognata Parigi, il regista mette in scena uno sgangherato road movie in cui il disagio sociale tocca tutti, clandestini e non, e nel quale le persone appaiono fragili, in modo diverso, ma altrettanto disperato, del protagonista. Il film non scade mai nella trappola del patetismo, anche grazie alla sottile poesia emanata dal protagonista che, pur nella sventurata situazione in cui si trova, mantiene la mente pura e il corpo inerme.
 

26:02:2009

 Eden Is West
Regia Costantin Costa-Gavras
Francia/Grecia 2009, 110'
DUI: 06 marzo 2009
Medusa
Drammatico