IL VELO DIPINTO

di John Curran
Con Edward Norton, Naomi Watts

di Luca MINIUSSI

Nella Londra degli anni ’20 si incontrano una donna non giovanissima, al limite d’età per “maritarsi” almeno per l’epoca, e un medico timido, serio e rispettoso. Danzano insieme durante una festa organizzata dal padre di lei nella sua fastosa villa e il giorno subito successivo lui le chiederà di sposarlo. Un matrimonio che avverrà per entrambi per le ragioni sbagliate. Per la donna la necessità di fuggire da una madre che la opprime rimproverandola continuamente per la sua indipendenza. Per l’uomo la speranza di cambiare una donna viziata con cui non ha niente in comune. Si trasferiranno a Shangai, dove lui lavorerà come batteriologo, mentre lei troverà svago con un altro uomo. Il tradimento, come spesso accade, indurrà alla vendetta Edward Norton, ma si tratterà di una vendetta fredda, distaccata, che poi si trasformerà in qualcos’altro. Infatti, costringerà la moglie a seguirlo in un villaggio isolato della Cina, dove è esplosa una tremenda epidemia di colera. Lei sarà costretta ad abbandonare i suoi agi, i suoi divertimenti, a vedere coi propri occhi la sofferenza e la gente che mette a disposizione tutta sé stessa per aiutare gli altri e ne uscirà cambiata. Sarà lei stessa poco alla volta a riavvicinarsi al marito che praticamente non le rivolgeva più la parola. Inizierà un cammino emotivo lento e visivamente interessante che porterà la donna, in un primo momento, a stimare e, in seguito, ad innamorarsi di suo marito e contestualmente lui a soffocare e cancellare l’odio per lasciare riaffiorare l’amore che c’è sempre stato.

Il film è tratto dal romanzo omonimo di Somerset Maugham e, rispetto a questo, riassume saggiamente la presentazione dei personaggi, la loro differenza culturale (a favore di lui) e sociale (a favore di lei), per privilegiare il percorso emozionale che parte da un matrimonio che li ha mantenuti distanti per arrivare ad un finale che li vedrà intensamente avvicinati.

Da una storia ricca di alti e bassi e di scene potenzialmente passionali ma rese invece estremamente raffreddate, ci si sarebbe aspettati una regia leziosa, che indugiasse sui paesaggi, sul contorno della vicenda, sui dettagli, per lasciare che la storia principale avesse quasi una vita a sé stante. A tratti questo sembra esserci, e sono proprio i momenti migliori, come le camminate del protagonista lungo il fiume, le occhiate curiose di Naomi Watts nella casa del vicino o l’assenza di spiegazioni esplicite sul loro passato e sulle loro scelte. A tratti, però, la regia e i dialoghi appaiono troppo convenzionali, come se il regista John Curran non avesse voluto scegliere uno stile netto preferendo invece accontentare tutti. Alterna lo stile tipico della rivisitazione del melodramma classico come nel primo episodio de IL TEMPO DELL’AMORE di Campiotti, che probabilmente Curran non ha visto, ma non assurge alla perfezione stilistica di LONTANO DAL PARADISO, che invece sicuramente Curran avrà visto.

Gli interpreti sono “la meglio gioventù” del cinema americano, dal camaleontico Edward Norton (qui mingherlino, serioso, l’opposto del protagonista di AMERICAN HISTORY X), alla splendida Naomi Watts (con un campionario di espressioni e sguardi sempre indovinati, mai sopra le righe), al bizzarro Toby Jones (ormai icona di personaggi estrosi dopo Truman Capote in INFAMOUS), all’eclettico Liev Schrieber (ancor più algido che nel MANCHURIAN CANDIDATE).

 

Voto: 26/30

28:02:2007

The Painted Veil
Regia: John Curran
AUSTRALIA 2006, 125'

DUI: 23:02:2007

Genere: Drammatico