THE UNSAID - SOTTO SILENZIO

di Tom McLoughlin
con Andy Garcia, Vincent Kartheiser, Linda Cardellini



Michael Hunter è uno psichiatra la cui vita sta andando a rotoli dopo il suicidio del figlio: separato dalla moglie, una figlia adolescente con cui non riesce a comunicare, incapace di esercitare la ancora professione, tormentato dai sensi di colpa per non aver capito il figlio prima dell'irreparabile. Su insistenza di una sua ex-allieva decide di interessarsi al caso di Tommy Caffey, un adolescente disadattato che qualche anno prima aveva assistito al brutale omicidio della madre da parte del padre. Tra i due si instaura un drammatico legame che porterà alla luce una terribile realtà sepolta nella mente del ragazzo e metterà il dottore di fronte ai fantasmi del passato e del presente. Un analista, una tragedia familiare, l'elaborazione del lutto, i sensi di colpa: questa volta  è il cinema americano a trascinarci, nel senso letterale della parola, dentro quella triste "stanza del figlio", luogo della mente più che realtà fisica, sede metaforica di tutte le parole non dette, delle spiegazioni non date, di rapporti non risolti perché interrotti prematuramente da un destino avverso o per incapacità proprie.  E proprio questo "non detto", che costituisce il legante sotterraneo delle varie vicende del film, è il risultato di un meccanismo psicologico allo stesso  tempo semplice e perverso che prende il nome di rimozione e che coinvolge chiunque, a diversi livelli di intensità: quella repressione inconsapevole di esperienze, sentimenti o tendenze istintive  che l'IO rifiuta perché fonte diretta di eccessivo dolore e rispetto al quale, troppo spesso, ci si sente responsabili. Ma ciò che si butta fuori dalla porta rientra dalla finestra e, latenti nei recessi oscuri della nostra mente,  questi  vissuti  riemergono alla coscienza sotto forma di blocchi psicologici, sensi di colpa, disturbi comportamentali. Il segreto per spezzare il circolo vizioso è quello di guardare in faccia e vivere, nella sua interezza e una volta per tutte, il dolore originario: esattamente ciò che cercherà di fare il dottor Hunter con Tommy, mettendo in gioco se stesso molto più di quanto potesse immaginare,soprattutto perché nel ragazzo egli rivede il figlio che non è riuscito a salvare. Ovviamente non privo di semplificazioni narrative e contenutistiche ma meno prevedibile e meno superficiale di tanto cinema di genere "psico-thriller", THE UNSAID da appunto il meglio di se nei colloqui tra lo psichiatra e il giovane - momenti di notevole tensione drammatica girati con stile nervosissimo da una cinepresa continuamente in movimento -  che rendono  decisamente ambiguo e problematico un rapporto in cui è difficile capire chi regge realmente le fila del gioco, chi sonda l'animo di chi, chi si stia approfittando di chi. Tom McLoughlin - ex regista di orrorazzi b-movie come VENERDÌ 13:JASON VIVE e A VOLTE RITORNANO - dimostra sensibilità nelle situazioni più delicate ma è conscio di avere tra le mani una storia che non inventa niente di nuovo e quantomeno risparmia allo spettatore certe spocchiosità stilistiche tipiche di quando il cinema indipendente si impossessa di queste tematiche. Peccato che una volta risolto l'enigma il film si faccia più convenzionale, compreso il vizziaccio tipico americano di voler far confluire e sciogliere in un colpo solo tutti i nodi della vicenda. Da segnalare la bella prova di Andy Garcia - qui anche produttore esecutivo - perfettamente calato nei difficili panni del problematico padre-psichiatra, e non scherza nemmeno la prova del giovane "faccia d'angelo" Vincent Kartheiser-Tommy che caratterizza in modo perfetto il prototipo di adolescente disturbato del nuovo millennio, non solo vittima della colpa dei padri ma all'occorrenza  anche lucido calcolatore  senza troppi scrupoli.


Voto: 25/30

Loris SERAFINO
17 - 09 - 01


::: altre recensioni :::