UNO SU DUE di Eugenio Cappuccio Con Fabio Volo, Anita Caprioli |
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C'è in qualche modo una sorta di filo rosso a legare VOLEVO SOLO DORMIRLE ADDOSSO (2004) precedente opera di Cappuccio a UNO SU DUE. In entrambi i film i protagonisti sono due giovani rampanti (là Giorgio Pasotti, qui Volo) che si trovano a fare i conti con un evento critico (là il licenziamento di 25 persone, qui una biopsia) che li porterà a cercare se stessi e quindi a cambiare. Ma le affinità tra queste due pellicole che narrano di altrettanti viaggi della "purificazione" finiscono qui: mentre Marco Pressi/Giorgio Pasotti si muoveva in un ambito aziendale, in UNO SU DUE Cappuccio affronta con delicatezza un argomento ancora per certi versi tabù - la Malattia, gli Ospedali - senza mai dar l'impressione di (s)cadere nel patetico, che visto il tema poteva essere sempre in agguato. In fondo gli elementi c'erano tutti (il Protagonista Malato, il coprotagonista Moribondo, la Sorella Sfigata del Protagonista, la Fidanzata Mollata dal Protagonista, la Figlia Dimenticata dal Moribondo, l'Affare-Truffa): bastava mescolare il tutto in dosi errate e probabilmente avremmo assistito all'ennesimo film alla Muccino, solo che invece che a Roma i protagonisti sono a Genova. Invece grazie alla straordinaria prova degli attori (la Paola Rota soprattutto, che interpreta Antonia, la Sorella Sfigata di cui sopra) e anche grazie a Fabio Volo (qualcuno se ne faccia una ragione, è un attore) UNO SU DUE è un ottimo film italiano che meriterebbe - e ahimè andrò a ripetermi, lo so già - una distribuzione capillare - 150 copie sono poche o tante in un paese in cui si contano 1953 sale cinematografiche 5 Cinema Teatro e 13 Multisale? (Fonte: MBAC) - e di rimanere in sala per più di una settimana. La domanda che di fronte ad un meritevole film nazionale mi ripeto sempre è: perché noi italiani andiamo a vedere poco i nostri film, ma se questi ritornano col titolo americano, l'interprete di grido, ma snaturati completamente nella forma, tutti ci precipitiamo in massa a vederli? Perché se UNO SU DUE torna col titolo ONE OUT OF TWO, ed è interpretato da un Tom Hanks - anzi, parliamo della cinematografica di Tom, vi va? - le Multisale fanno affari d'oro, ma se devono proiettare il lavoro di Cappuccio, diamogli la Sala 4, quella da 50 posti? Il pubblico italiano è il problema, non certo nostro cinema. é stata una ulteriore sorpresa (non) riconoscere Ninetto Davoli. Il riferimento a Bolzanetto è stato voluto. Il film non ve lo racconto, così lo andate a vedere.
Voto: 28/30 27:02:2007 |
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uno su due |
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