
Il piccolo Danny (Matt O'Leary) è un ragazzino difficile di 12
anni che ha reagito al divorzio dei genitori trasformando il dolore in
un sordo sentimento di rabbia fatto di bugie, bravate e colpi di testa.
Il fragile equilibrio di rispetto e civiltà costruito da Frank
(John Travolta) e Susan (Teri Polo) viene messo a dura prova dalle continue
trasgressioni del figlio la cui acredine diventa sempre più difficile
giustificare in nome del bisogno d'affetto e comprensione che lo spinge
a reagire con violenza al crollo del suo microcosmo. La verità
è che Danny vive nel terrore di essere dimenticato da coloro che
più ama e si dibatte nel bisogno di esorcizzare la sua "invisibilità"
inventando storie, combinando guai, sfogandosi in atti di vandalismo.
Unica persona che sembra comprenderlo oltre ogni apparenza è quel
padre affabile e banevolo, maturo eppur ancora ragazzo, che sa spegnere
le sue insicurezze nel sorriso in cui ogni adolescente vorrebbe rifugiarsi.
Ed è proprio Frank, passando sopra la sua umana gelosia ed ignorando
volutamente i campanelli d'allarme che l'istinto fa scattare quando un
estraneo si insinua nel cuore della sua famiglia, ad aiutare il piccolo
Danny ad accettare il nuovo marito della madre: un giovane, facoltoso
imprenditore che in pochi mesi è riuscito a conquistare tutta la
città e ad impalmare Susan. E' sul contrasto stridente tra apparenza
e realtà, tra non detto e professato che si incentra tutta l'amosfera
di questo thriller di scarse ambizioni nato da un'idea intrigante e finito
ripiegato su se stesso come gomitolo che non trovi il capo da cui dipanarsi.
Il rapporto tra Rick Barnes e Danny è sospeso tra diffidenza reciproca
e fastidio, compresso dal desiderio di entrambi di compiacere una donna
che è moglie dell'uno e madre dell'altra, decapitato dalla nostalgia
di Danny per il padre e dal desiderio di Rick per un bambino tutto suo.
Ma il rapporto di difficile convivenza tra i due uomini della vita di
Susan precipita irrecuperabilmente quando il patrigno dall'aria mite si
mostra nella sua vera natura di criminale capace di uccidere a sangue
freddo ed il piccolo Danny è l'unico testimone del delitto che
nessuno crede essere mai avvenuto. Ignorato, costretto a vivere sotto
lo stesso tetto dell'assassino, incapace di dimenticare il trauma subito,
Danny si trova a sopportare l'ansia più pressante di tutta la sua
vita: aspettare e temere. Sarà la salda fiducia di Frank, unico
che ancora crede nel ragazzo dai trascorsi disturbati, a scuoterlo dall'incubo
giungendo in suo soccorso. Il film è prevedibile e si muove con
pachidermica pesantezza assecondando tutti i canoni del genere ma riesce,
tuttavia, a rendere con realismo agghiacciante l'atmosfera di claustrofobia
e costrizione che matura quando la casa, luogo d'elezione di serenità
e pace, diventa un labirinto d'angoscia senza via d'uscita. Il solido
John Travolta, pur sempre gustoso con quella sua faccia mutuata al cinema
come la vocazione lo è all'arte, non riesce ad elevare le ambizioni
di un progetto che rimane recupero senza cuore di illustri precedenti
come STEPFATHER o LA MANO SULLA CULLA e la pregevole capacità di
Vince Vaughn di trasformare il suo sorriso da benevola piega delle labbra
in ghigno perfido non può giustificare un personaggio che si muove
con la rigidità di una marionetta nelle mani di un regista che
era decisamente più a suo agio in pellicole come MALICE-IL SOSPETTO
e CITY HALL.
Voto: 21/30
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