
Uno spaventoso incidente ferroviario, più di cento vittime, un solo superstite
e per giunta illeso. Questa è l'apertura di UNBREAKABLE - IL PREDESTINATO.
L'uomo David Dunne (B.Willis) sembra quasi sentirsi in colpa per non essere
deceduto con gli altri, ma l'incontro con Elijah Price (S. L. Jackson)
un uomo di colore con le ossa molto fragili e una passione sproporzionata
per i fumetti, inizia a farlo riflettere, a ricordargli di non essersi
mai ammalato nemmeno un raffreddore in nessun giorno della sua vita.
Elijah gli espone una sua teoria, secondo la quale se esiste un "uomo
di vetro", vulnerabile quanto lui, perché non dovrebbe esistere un individuo
che sia il suo opposto. Per Elijah i fumetti sono la prova, secondo lui
non è nient'altro che la realtà raffigurata e tramandata alle generazioni
future come furono i geroglifici per gli antichi egizi, ed è convinto
che David sia il predestinato, in pratica un super eroe destinato a combattere
il male e a difendere i deboli. David pian piano comincia a crederci e
a ricordare episodi che aveva rimosso dalla memoria.
Dopo IL SESTO SENSO M. N. Shyamalan ritorna all'attacco con un altro thriller
psicologico, quasi una favola metropolitana, e non ha un contenuto religioso
come lascia presagire il titolo in italiano.
L'eterna lotta tra il bene e il male sono l'elemento centrale. Il personaggio
di Bruce Willis è un ex campione di football, che sembra essere insoddisfatto
dalla vita di tutti i giorni, sposato con un bambino, il suo matrimonio
è in crisi, anche se per amore ha rinunciato a molto.
Il personaggio di Elijah Price, interpretato da S. Jackson, è quello di
un uomo difficile, impossibilitato nel condurre una vita normale, causa
la fragilità delle sue ossa, che lo portano a ferirsi continuamente, ossessionato
dal bisogno di giustificare la sua condizione fisica, cerca in ogni modo
di attribuirsi un ruolo.
Il film evidenzia lo scontro tra gli opposti che sono in ognuno di noi,
esempio: "Male contro bene", "istinto contro ragione", "fragilità contro
infrangibilità". Emerge così la riflessione che ogni cosa esiste grazie
al suo diretto opposto, il male ha necessità del bene per potersi esprimere
e viceversa, infatti, proprio a causa del male D. Dunne riesce a sentirsi
di nuovo vivo e pronto ad affrontare la vita, e grazie al bene E. Price
conosce qual è il suo ruolo in questa vita.
Il film non è certo paragonabile per soggetto e sceneggiatura alla precedente
opera del regista, e forse è stata solo un'idea promozionale quella di
pubblicizzare il film citando proprio IL SESTO SENSO.
La differenza è notevole, salvo per il bambino che sembra la brutta copia
del bravissimo H. J. Osment nel IL SESTO SENSO. Di base poi c'è il problema
del soggetto che non offre possibilità di sceneggiatura come quella precedente,
Shyamalan si avventura in una delicatissima operazione: quella di trasportare
un tema prettamente fumettistico come quello dei super eroi, sulla pellicola
cercando di restare con i piedi per terra, quindi sviluppandolo a livello
psicologico senza grandi colpi di scena ed immagini fantascientifiche.
Si trova nella condizione che per non dover spiegare troppo, è costretto
a far ruotare tutto intorno ai personaggi di Willis e Jackson, e il resto
sembra essere lì come scenografia attori compresi. Sono degne di nota
le inquadrature raffinate e ricercate, sempre lunghe e avvolgenti, che
isolano i personaggi nella loro solitudine.
Voto: 24/30
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