Ho il solito imbarazzo di parlar male di un film brutto che
direbbe pure belle cose... (forse anche per questo detesto i film
"sociali"?)(bho...);
Gli archivi dei festival(ini) italiani sono pieni di docu-fiction su/con
detenuti impegnati nelle più svariate terapie di recupero&passatempo (così
su due piedi me ne vengono in mente già tre e tutti più interessanti di
Tutta colpa di Giuda) Il
carcere è una dimensione parallela/contigua, la cui linea di demarcazione è
frastagliata e offre sempre spunti di riflessione;
(Spesso - e anche quì - si dimentica che questo disagio è una punizione e
non una disgrazia);
In questo tutta colpa di
Giuda una regista teatrale (la Smutniak) si cala per una fune nella
sconosciuta realtà del penitenziario Le Vallette di Torino distraendo con un
corso di teatro gli inebititi ospiti (con preparazione dell'ovvio/patetico
saggio di fine corso)... si troverà a fronteggiare l'ordine costituito
(l'oppio di don Iridio e la mano intorpidita della legge).
è la solita storia del
professore/samaritano/anticonformista in una realtà miserabile, in sfida con
se stesso e contro il sistema integralista; spunto sfruttato e suscettibile
di zapping;
La bella Kasia Smutniak è l'unico motivo di questo film debolmente
sperimentale (che adotta stilemi oramai esauriti da una nutrita
cinematografia indipendente)(a Milano e Torino ci si annoia dai primi anni
90 di queste docu-fiction)(per lo più invisibili al grande pubblico
certo)(ma sembra comunque un salto nel passato)(e in un genere irrisolto e
continuamente rinnegato dal mercato);
Per di più il film è pretenzioso e tira in mezzo questioni di religione a
cui non riserverei riflessioni;
Gli attori veri deludono e ovviamente il verismo dei carcerati è esentato
dal giudizio (ma già stra e stra visto);
Ingenui e posticci i costumi tanto da notarli, imbarazzante e "teatrale" la
contaminazione "musical", da arci di periferia;
Non basta l'accozzaglia di supporti di ripresa, dal digitalone
all'"avanguardistica"(?!) Genesis per motivare questa sgangherata cosa;
Non metto in dubbio la buona fede degli autori ma questa triste commedia
musicale, stranamente presentata dalla Warner Bros, non è ne originale ne
minimamente interessante (col senno del 2009).
Non ci sono né talenti né motivazioni notevoli, dunque ne è sconsigliata la
visione;
Sicuramente un'esperienza significativa e umana per gli autori e la troupe
coinvolta (su questo non discuto) ma non per gli spettatori.
11:04:2009
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