VENEZIA.66

 

tris di donne & abiti nuziali

di Vincenzo Terracciano

Italia 2009, 98'

 

Orizzonti

 

24/30

Franco Campanella: un padre affettuoso, un marito, un amico, un ex impiegato delle poste ma soprattutto un giocatore; per preparare al meglio il matrimonio della figlia si gioca tutto, tanto da ridursi a chiedere presti agli amici, fino ad arrivare agli strozzini. Franco vive fino all’ultimo sul filo del gioco, cercando di mantenere la sua dignità.

“Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni.”
Oscar Wilde

Partiamo, come spesso è doveroso fare, dalle note filmografiche del regista, sconosciuto al di fuori dei circuiti nazionali. Vincenzo Terracciano, diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia (1991), dopo aver realizzato alcuni documentari e cortometraggi dirige il suo primo film a soggetto nel 1998, Per tutto il tempo che ci resta, giallo giudiziario ambientato in una Napoli dominata dalla camorra; per il suo secondo lavoro, Ribelli per caso, che ha per tema la mala sanità si serve ancora una volta dell’ambiente napoletano. Al suo esordio veneziano presenta la sua terza opera, Tris di donne & Abiti Nuziali, incentrata su un maniacale bisogno del Gioco. Il regista, anche per questo film, si è servito del misterioso scenario della realtà napoletana, rappresentando la Montesanto dei borghesi (potremmo parlare di una trilogia, tre modi diversi di vedere il mondo napoletano), dove, anche se si è in giacca e cravatta, si può essere mala gente!

A sette anni di distanza Terracciano ricompone per noi la coppia di Ricette d’amore, Sergio Castellitto e Martina Gedeck. Uno straordinario Sergio Castellitto: questa volta lo ritroviamo nel ruolo di Franco Campanella, ex impiegato delle poste, andato in pensione prima dei cinquant’anni, padre affettuoso della professoressa Luisa e di Giovanni che per arrotondare fa il cameriere. Franco, marito della tedesca Josephine (Martina Gedeck), passa tutto il giorno a dividersi da una sala all’altra a giocare d’azzardo o a scommettere sui cavalli. Per il matrimonio della figlia deve trovare molti soldi, tanto da diventare un giocatore patologico, aumentando la frequenza delle giocate, passando tutto il tempo a recuperare la somma spesa, investendo più delle proprie possibilità economiche, chiedendo soldi agli amici, ma soprattutto agli strozzini, che non saranno molto comprensivi; infatti Franco ha poche settimane per poter pagare i suoi debiti, tanto che la stessa famiglia, dopo tutto l’ammontare di bugie, tentano di rimediare mandando Giovanni al tavolo da gioco, ma questo non basterà a chiudere il cerchio e Franco questo lo sa. Preoccupato di come andrà a finire, cerca intanto di vivere al meglio il suo tempo portando affetto alla famiglia, incoraggiando i figli a seguire la loro libertà, con dignità, vivendo tutto con ironia. Sempre sapendo, però, che in gioco c’è la posta più alta.
Un tentativo burlesco di Terracciano di rappresentare il personaggio di Franco, con una rivisitazione della commedia all’italiana dona un tocco di leggerezza, ben armonizzato con i tratti suggestivi del noir, rendendo il film piacevole nonostante l’argomento che tocca da vicino tante realtà familiari.

Diversamente da tanti registi che si prendono sul serio, Terracciano in Tris di donne & Abiti Nuziali gioca tutto sulla linea dell’ironia e della complicità tra gli attori, attraverso uno sviluppo che tocca l’amore, il gioco, la tragedia ed il sorriso, tutto all’interno di quel gran miscuglio d’umanità che si affolla per le inusuali strade di Napoli.
Questa pellicola, inoltre, si ritrova ad essere limitata nei dialoghi, con un continuo ripetersi di frasi fatte, ma mette in rilievo un esaltante stile di regia, con un linguaggio pulito dell’immagine, una buona fotografia, e arricchito da uno straordinario sottofondo musicale creato da Nicola Piovani, orecchiabile ma anche un po’ invasivo. Tutti elementi che invitano a scoprire questo giovane regista.
 

12:09:2009

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Venezia, 02/12 settembre 2009