TI PRESENTO I MIEI
di Jay Roach
con Robert De Niro, Ben Stiller e Teri Polo



E' il grande salto; la prova del nove.
Lei ti dice che vuol presentarti ai suoi che sono tanto delle brave persone… che sono così simpatici e disponibili… che le vogliono così bene…
E tu rispondi "non c'è problema" perché sei anche tu un tipo a posto… perché anche tu sai essere divertente… perché anche tu l'ami alla follia e la vuoi sposare…
Ma che fare se poi il solito "padre della (futura) sposa" invece che un fioraio si rivela essere un agente della C.I.A. maniaco dell'onestà (accattivanti le scene con la macchina della verità); incline allo spionaggio (è in fondo per merito o demerito delle "sue fonti" che prende corpo l'intreccio di questa brillante commedia a metà strada tra romantico e demenziale); soggetto ad attacchi di panico tipo bambino in trappola se solo gli si tocca l'adorato Sfigatto (che può essere un ottimo "porta-fedi", ma di certo "Non sa tirare lo sciacquone… non ha il pollice opponibile"!).
Una valanga di avventure (meglio disavventure) scandiranno il tempo di questo interminabile week-end "da paura" durante il quale uno scanzonato e irresistibile Ben Stiller dovrà vedersela con un Robert De Niro sempre in piena forma, sempre meno eroico eppure, proprio per questo, sempre più carismatico e affascinante.
Il cliché si ripete senza rilevanti variazioni di tono o modello: lui che tenta di piacere ai "suoi" ma riesce solo a combinare guai… lei che lo ama ma non può fare a meno dell'inappellabile giudizio paterno… lo stuolo di amici e parenti (compreso l'ex ragazzo bello e di successo) che non fanno altro che complicare le cose (e del resto che altro potrebbero fare?!).
Un cast d'eccezione e qualche buona trovata (pungenti ed azzeccate le polemiche alla burocrazia-idiozia di una compagnia aerea che smarrisce "preziose" valige e si avvale di collaboratrici cortesemente ottuse; così come intelligente è la denuncia nei confronti di un perbenismo borghese strettamente legato al conto in banca) suppliscono alla carenza di un intreccio non sempre convincente.
E' ancora una volta il trionfo dei buoni sentimenti sui preconcetti, della chiarezza sull'oscurità (che pure affascina tanto!), dell'altruismo sugli interessi particolari…
Non sarà forse un po' eccessivo anche per il più sentimentale degli spettatori?
- Certamente no! - rispondono gli americani. Gli stessi tecnologici americani dell'ultimissimo IL SESTO GIORNO, gli stessi apocalittici americani del sopravvalutato CAST AWAY, gli stessi inimitabili americani che cinquant'anni fa con IL PADRE DELLA SPOSA (indimenticabile Spancer Tracy!) avrebbero inaugurato il fortunato e sempre attuale filone della triade "Lui-lei-il padre di lei".
- Certamente no! - concordiamo noi del Bel Paese che… si sa… in quanto a tradizioni, lacrime e cerimoniali… non abbiamo certo nulla da rimproverarci!

Voto: 25/30

Claudia RUSSO
17 - 08 - 01


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