THE SCORE
di Frank Oz
con Marlon Brando, Robert De Niro, Edward Norton e Angela Bassett



Nick (De Niro),  un professionista del furto di gioielli intenzionato a ritirarsi dall'attività illecita per dedicarsi alla direzione di un Jazz Club e alla sua compagna Diane (Bassett), viene convinto dall'amico e ricettatore Max (Brando) a partecipare all'ultimo e definitivo colpo: il furto di uno scettro francese di valore inestimabile custodito nella dogana di Montreal.  A fare da basista all'interno della dogana ci penserà Jackie Teller, un giovanotto spregiudicato e genialoide in grado di farsi passare per minorato mentale e così assunto dalla dogana nonché fortemente intenzionato a fare una veloce carriera nel ramo rapine: ci si potrà fidare di lui? Quella che era stata presentata come una gara di bravura tra due "mostri sacri" come De Niro e Brando è un bell' esempio di quel genere di  film che mentre li guardi per la prima volta ti sembra di averli in realtà già visti altre cento: il ladro gentiluomo, il socio doppiogiochista, la "missione impossibile" che assicura la pensione, l'immancabile caveau, la difficoltà che rischia di far saltare tutto,  il furto acrobatico per schivare sensori laser e telecamere, la resa dei conti al momento di spartire il bottino...i quattro sceneggiatori (quattro!) meriterebbero altrettante candidature alle annuali "pernacchie d'oro" per come sono stati bravi a scopiazzare in lungo e in largo - da TOPKAPI a MISSION: IMPOSSIBLE - per non parlare della scarsa fantasia nella caratterizzazione dei personaggi. Un po' come era accaduto per  ENTRAPMENT con Connery e la Zeta-Jones, il genere di film incentrato su un "colpo grosso", sia che propenda verso la commedia o verso il thriller,  sembra adattarsi bene come pretesto per rilanciare vecchie glorie e proporre divi recenti, personalità e volti in grado di reggere un film e attirare pubblico - almeno nelle intenzioni dei produttori - con l'antico carisma o grazie ad una improvvisa fama. In THE SCORE il "menage a trois" generazionale tra Brando-De Niro-Norton si presentava quantomeno intrigante sulla carta ma il risultato finale fortemente sbilanciato lascia l'amaro in bocca al di la del fatto che gli interpreti non siano stati sostenuti affatto dalla sceneggiatura. Se Marlon Brando si ostina a fare comparsate - per altro molto ben pagate - nonostante dia l'impressione che ogni parola che recita gli produca un dolore fisico e un De Niro appannato fa il suo compitino cercando di sopperire con la quantità - ultimamente lo abbiamo visto spesso sugli schermi - alla recente scarsa qualità, il vero vincitore del match e l'unico che porti veramente qualcosa alla causa del film è il talentuoso Ed Norton che pur manifestando palesemente di non impegnarsi fino in fondo sfodera  un istrionismo recitativo che a tratti fa ricordare il Dustin Hoffman dei bei tempi. Riguardo alla regia c'è da dire che Frank Oz - conosciuto regista di commedie come IN & OUT e BOWFINGER -  dirige il tutto con uno stile anonimo e senza guizzi, quasi timoroso che una regia più personalizzata possa in qualche modo distogliere l'attenzione dai tre attori, gli unici veri cardini del film. In conclusione THE SCORE non è un brutto film ma è un film anonimo - che forse è peggio - oltre che già visto, che si fa seguire ma che scorre via senza lasciare alcuna traccia nella mente una volta usciti dalla sala. L'aneddotica racconta che per via di screzi nati sul set Brando abbia imposto alla produzione di girare le scene che lo vedevano impegnato senza la presenza del regista, il quale si è visto costretto a dare indicazioni al suo assistente da un sala esterna al set per mezzo di un microfono.

Voto: 16/30

Loris SERAFINO
21 - 10 - 01


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