Telly (Moore) ha perso di recente suo figlio Sam in un disastro aereo. Ancora sconvolta dal dolore, fa una scoperta sconvolgente: non solo in casa sono spariti foto e video che immortalavano il bambino, ma improvvisamente tutte le persone che la circondano, compreso suo marito, negano che Sam sia mai esistito. Quando sta ormai per convincersi di essere impazzita, Telly incontra Ash, il padre di una bambina vittima di quello stesso incidente aereo, che però sembra soffrire della medesima forma di amnesia che ha colpito tutti gli altri. Dapprima scettico, l’uomo si convince di aver avuto una figlia, e decide di unirsi a Telly per smascherare il complotto ordito ai loro danni. Scopriranno che le alte sfere del governo sono solo un inerme strumento nelle mani di qualcosa di molto più potente.
Nella prima parte Ruben (A LETTO CON IL NEMICO, L’INNOCENZA DEL DIAVOLO) confeziona un buon thriller psicologico che vira presto nella fantapolitica dai risvolti apocalittici. I problemi cominciano quando la sceneggiatura del non brillantissimo Gerald Di Pego (LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO, ISTINCT – ISTINTO PRIMORDIALE) cerca di dare delle risposte a premesse così azzardate: se alcune sequenze sfiorano il ridicolo (personaggi che schizzano improvvisamente nel cielo, redarguiti da entità superiori, nuvole che tradiscono sospette forme circolari), a deludere in maniera imperdonabile è il finale, o meglio, la mancanza di un vero finale. Una volta ingarbugliata la matassa, gli autori la buttano sul metafisico. Ma fra alieni in giacchetta composti di simil-mercurio come in TERMINATOR 2 ed esperimenti extraterrestri dalle improbabili finalità, ormai è tardi per fare poesia. Moore distratta.
 

Voto: 20/30

10:02:2005